Covid, varianti «più letali del 40%». In arrivo le prime zone rosse

Ma in Umbria c’è un tasso di riempimento degli ospedali ben al di sopra del 40 per cento, mentre la Fondazione Gimbe segnala che è terminato l’effetto benefico delle zone rosse e arancioni varate durante le festività natalizie: «In 9 Regioni risale l’incremento percentuale dei nuovi casi e in 5 si registra un aumento dei casi attualmente positivi per 100.000 abitanti. Segnali che invitano a tenere alta l’attenzione sulla diffusione delle nuove varianti, potenziando il sequenziamento del virus ove si rilevano incrementi anomali dei nuovi casi». Ma perché la cabina di regia non registra la stessa ripresa del contagio? Per avere dati consolidati, elabora i numeri inviati dalle Regioni riferiti a 7-10 giorni fa, quelli di Gimbe sono più recenti (ma non ufficiali).

L’allarme varianti


Problema: i tamponi rapidi non aiutano a identificare le varianti. Ribatte il professor Walter Ricciardi: «Su questo ancora non ci sono certezze». C’è un altro elemento che non deve suscitare paura, ma prudenza e vigilanza. Hans Kluge, direttore dell’Oms Europa: «Le nuove varianti del Covid preoccupano, in particolare quella sudafricana, perché il virus si trasmette più velocemente, ed i sistemi sanitari potrebbero avere più difficoltà. Ma soprattutto perché rapporti preliminari mostrano che con la mutazione sudafricana c’è il rischio di reinfettarsi».

E Rochelle Walensky, direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), agenzia federale Usa per la prevenzione delle malattie, ha detto a Msnbc: «Sembra sempre più probabile che la cosiddetta variate inglese del coronavirus, conosciuta anche come B.1.1.7, sia più mortale del ceppo originale del virus». Nel Regno Unito è stata ipotizzata una letalità più alta del 30-40 per cento.

IL MESSAGGERO

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