Lo sprint di Draghi: sì a ministri-politici. “Una sfida difficile”

ALESSANDRO BARBERA

 ROMA. Nessuna pentola d’oro in fondo all’arcobaleno. Il Recovery Fund è «una sfida difficile in una situazione difficile». E siccome la ripresa non è lontanissima «bisogna arrivarci preparati con scelte coerenti di politica fiscale». Nel primo giorno di consultazioni Mario Draghi non si sbilancia su quale governo, quanti tecnici, quanti politici, quale maggioranza. Ascolta, prende appunti, parla poco, fa capire di avere in testa soluzioni che vanno oltre gli schieramenti. E però la politica non vuole farsi commissariare.

Pd e Cinque Stelle non vogliono rompere l’alleanza, la Lega vorrebbe essere parte con Forza Italia di un governo di quasi unità nazionale. E così, mentre l’ex presidente della Banca centrale europea incontra tutti i gruppuscoli di Camera e Senato, Pd, Cinque Stelle, i partiti e i leader parlano, parlano, parlano. Il capogruppo in Senato Pd Andrea Marcucci dice che non ci sono le condizioni per un governo allargato a destra. Beppe Grillo vuole una patrimoniale sui più ricchi, Matteo Salvini pone come precondizione il no a qualunque aumento di tasse, soprattutto se sulla casa. Draghi non può tornare da Mattarella con una maggioranza risicata, dunque occorrerà aver pazienza e ascoltare ancora per giorni dichiarazioni tattiche e riposizionamenti. Giannini: “L’Italia gioca con il fuoco, se salta Draghi dopo ci rimane solo un generale o un cardinale”

Il quadro politico in Parlamento è quello che è. Basta scorrere la lista dei partiti che ieri Draghi ha dovuto incontrare: Azione, più Europa e Radicali italiani, il Maie (Movimento associativo degli italiani all’estero) con il Partito socialista, il Centro democratico, le minoranze linguistiche, Noi con l’Italia, Usei, Cambiamo. Il calendario delle consultazioni prevedeva di chiudere i lavori alle 18.30, il premier incaricato ha congedato l’ultimo gruppo alle 18.46. Oggi è il giorno di Pd, Forza Italia e il partito di Renzi, sabato di Lega e Cinque Stelle. Si può scommettere che il governo Draghi nascerà, ma non è ancora chiaro quale sarà il suo «perimetro». Questa parola, ripetuta più volte nelle ultime ore dai protagonisti, sottolinea involontariamente il vuoto lasciato dalla politica. L’effetto Draghi sui mercati: titoli in rialzo, lo spread scende

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