Vaccino, Vaia (Spallanzani): «Avere Sputnik ci aiuterebbe. Le varianti? Non mi preoccupo»
La Bbc ha riferito che AstraZeneca ha un’efficacia di appena il 10% contro la variante sudafricana.
«È
uno studio preliminare. Vedremo. C’è odore di geopolitica dietro certi
annunci. In Italia il fenomeno varianti non è esploso».
Condivide il suggerimento di Massimo Galli di non vaccinare chi è già stato contagiato?
«Va
verificato se il paziente ha ancora una forte presenza di anticorpi. In
una fase con carenza di vaccini può essere saggio come suggerisce Galli
tutelare prima chi non ha nessun anticorpo. Tuttavia l’immunità
determinata dal vaccino copre per almeno 9-12 mesi, quindi un periodo
maggiore».
Perché questa differenza?
«È così anche in altre malattie virali».
Come facciamo a sapere che la copertura può essere di 9-12 mesi se nove mesi fa non c’era ancora il vaccino?
«Gli
studi sono stati verificati dagli enti regolatori, dei quali da
scienziato mi fido. Il virus Sars-CoV-2 è nuovo e ci tocca sfidarlo con
ragionamenti empirici. Chi ha fatto affermazioni assertive tipo “è
morto” oppure “il caldo lo distrugge” è caduto in clamorosi errori, che
alla fine hanno generato confusione e disorientamento nell’opinione
pubblica. In questi tempi insieme alle iniezioni per le dosi di vaccino
occorrono iniezioni di fiducia sulla base dei fatti. Senza
drammatizzare. Per esempio sulla base di quello che sappiamo è molto
probabile che sia necessario un richiamo del vaccino il prossimo anno e
forse per più anni ancora. Il nostro obiettivo deve essere eradicare
completamente il virus. Sono convinto che accadrà».
Che opinione si è fatto del vaccino russo Sputnik V?
«Ha
un’efficacia dichiarata superiore al 90%. Mi auguro che le autorità
europee e italiane, Ema e Aifa, lo autorizzino quanto prima».
Qual è il meccanismo di Sputnik?
«Come
per AstraZeneca c’è un vettore virale non in grado di riprodursi. La
sua specificità è che c’è un doppio vettore, per cui la seconda dose è
diversa come tipologia di farmaco dalla prima, ma questo è un dettaglio
tecnico. Mentre i vaccini di Pfizer e Moderna introducono direttamente
un messaggio genetico. La loro è una soluzione innovativa però con il
problema della conservazione a temperature molto basse, anche 80 gradi
sotto zero. Invece lo Sputnik, come AstraZeneca, lo conservi in
frigorifero».
A che punto è il vostro vaccino?
«Il
prodotto di ReiThera e Spallanzani ha concluso la fase 1 alla quale
hanno partecipato 90 pazienti. I risultati sono stati ottimi, con la
formazione di anticorpi e linfociti T per oltre il 90% dei soggetti. Il
principio seguito è quello di stimolare una risposta immunitaria
mediante un adenovirus di gorilla con il codice genetico della proteina
Spike del coronavirus, quella per capirci che consente al Sars-Cov-2 di
entrare nelle cellule umane per riprodursi».
In che tempi sarà pronto?
«Se la sperimentazione proseguirà con risultati soddisfacenti e in tempi rapidi come finora, potrebbe essere in produzione nel mese di settembre».
IL MESSAGGERO
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