Alitalia, sfumata la vendita-blitz: solo il decreto salverà gli stipendi


Poi sarà comunque un problema spiegare questa nuova operazione a Bruxelles che, come noto, ha già messo nel mirino i 150 milioni già ricevuti fino ad oggi oltre ai vari prestiti-ponte concessi in questi anni. Il dossier sarà tra i primi comunque a finire sul tavolo di Mario Draghi che, è evidente, non vuole avere nessuna frizione con la Ue. Il rischio bomba-sociale, come stigmatizzato dai sindacati, impone comunque di correre ai ripari rapidamente, per poi risolvere la questione in maniera definitiva. Di certo il decollo di Ita non potrà che slittare anche alla luce dell’andamento della pandemia. 


Le osservazioni


Al 2025 secondo il piano, i ricavi si sarebbero dovuti assestare su 3,4 miliardi, e l’ebit a 238 milioni da realizzare attraverso 83 aerei di nuova generazione su 110, per coprire 93 rotte e impiegare 9.500 dipendenti. La partenza, prevista per aprile – ma ora impossibile da realizzare – prevede invece 52 aerei, di cui il 17% da destinare per il lungo raggio. Ora, se passerà altro tempo, la flotta si dovrà necessariamente ridimensionare, insieme ai dipendenti. A meno che Ita non si rivolga ad altri per ottenere aerei ed equipaggi. Di certo approfittare della stagione estiva per il lancio appare ormai quasi un sogno.

IL MESSAGGERO

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