“Niente vaccino a chi ha avuto il Covid”. L’infettivologo: molti effetti collaterali
Quella che esprime è la posizione della Società italiana di malattie infettive?
“Questo è un mio parere personale, ma condiviso da più parti. Ora io
spero che con il buon senso supereremo certe posizioni talebane. Non è
il caso di sottoporre alla seconda dose chi si è già infettato ed è
guarito”.
Nel Regno Unito già pensano a un terzo richiamo con vaccini tarati sulle nuove varianti del virus: si dovranno rivedere le strategie?
“Spero di no, ma temo di sì. Al momento in Italia siamo messi meglio, ma basta poco per ritrovarci nei guai. Ecco perché è bene somministrare in fretta i vaccini a chi più ne ha bisogno, individuando chi è già immune attraverso semplici test nei casi dubbi. Servirebbe a stabilire un ordine di priorità corretto e utile per patologia, dopo che si è esaurito il criterio della copertura per età”.
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