Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 9 febbraio: 10.630 nuovi casi e 422 morti
Sono 10.630 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri erano +7.970, qui il bollettino). Sale così ad almeno 2.655.319 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 422 (ieri erano +307), per un totale di 92.002 vittime da febbraio 2020. Mentre le persone guarite o dimesse sono 2.149.350 complessivamente (oltre 2 milioni dal 31 gennaio): 15.827 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +15.082). E gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 413.967, pari a -5.637 rispetto a ieri (-7.420 il giorno prima). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — è generata dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Questa flessione va avanti ininterrottamente dal 25 gennaio.
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 274.263, ovvero 129.993 in più rispetto a ieri quando erano stati 144.270. Mentre il tasso di positività è 3,9% (l’approssimazione di 3,78%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 3 sono risultati positivi; ieri era 5,5%.
Dal 15 gennaio
questa percentuale casi/tamponi è calcolata contando anche i test
rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini
precedenti al 15 gennaio e non è possibile fare confronti con lo
storico. Qui la mappa del contagio in Italia.
Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di più tamponi. Succede ogni martedì, a causa dell’aumento delle analisi processate. Il rapporto di casi su tamponi scende al 3,9% (cala sempre con più test) dal 5,5% di ieri. Dal confronto con lo scorso martedì 2 febbraio, quando i casi sono stati +9.660 con un tasso del 3,9% (la prima volta sotto il 4%), si vede che lo scenario non cambia molto. Di fatto, il tasso è lo stesso del 2 febbraio. Una riduzione delle nuove infezioni, invece, si osserva sui dati settimanali: -3% i contagiati nell’arco di tempo dall’1 al 7 febbraio, secondo i calcoli del fisico e comunicatore scientifico Giorgio Sestili, pari a circa 85 mila casi con 1,7 milioni di tamponi a settimana (anche i test in numero stabile). «La curva è ferma per la terza settimana consecutiva» spiega Sestili, al di là delle oscillazioni. E aggiunge: «I dati giornalieri ci dicono poco in questo momento — commenta Sestili al Corriere — perché l’esperienza di sequenziamento del virus di altri Paesi ci sta indicando che dove i numeri sono in miglioramento, le nuove varianti continuano a crescere e a diffondersi, come dimostra uno studio dello Statens Serum Institut di Copenaghen. L’unico modo che abbiamo per contrastare l’epidemia è velocizzare l’attività di sequenziamento».
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