Daniele Franco, l’amico e braccio destro in pole position per il ministero dell’Economia
Quello che pensa della situazione italiana lo ha detto, senza tanti giri di parole, intervenendo alla giornata del Risparmio lo scorso novembre. Franco ha indicato le due priorità del paese, debito pubblico e crescita, e dettato quello che oggi può tranquillamente essere letto come un programma economico. «Anche nel nuovo scenario le priorità della politica economica dell’Italia, dettate dalla necessità di accrescere il potenziale di crescita, rimangono immutate – spiegava -. Occorre migliorare la qualità e quantità dell’istruzione, accrescere gli investimenti privati e pubblici, aumentare la spesa in ricerca e sviluppo e accelerare l’innovazione, migliorare il quadro regolamentare e l’azione della Pa, facilitare l’aumento della dimensione delle imprese, recuperare i divari tra il Mezzogiorno e il resto del Paese». E poi, così come suggerito a suo tempo dallo stesso Draghi, per Franco l’Italia deve riservare più attenzione ai giovani, visto che «la pandemia e la recessione tendono ad accentuare gli squilibri generazionali, che erano già significativi, per effetto, per esempio, dell’aumento della disoccupazione giovanile, del debito pubblico, dell’incidenza della spesa per pensioni». Bene aver rafforzato i sussidi, concludeva Franco, ma questi ora «devono essere ricondotti a un disegno organico e coerente, per limitare le distorsioni e rendere la crescita più inclusiva».
LA STAMPA
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