Draghi, Grillo fa slittare il voto su Rousseau. L’ira della base: «Fateci esprimere»
«Vi chiedo di aver pazienza»: Beppe Grillo irrompe con un video sul Blog delle Stelle per annunciare il rinvio del voto sul governo Draghi previsto per mercoledì e giovedì su Rousseau. «Voto temporaneamente sospeso», annuncia poi il capo politico Crimi.
La nuova data delle consultazioni non è certa:
c’è chi parla di uno slittamento di 24 ore con venerdì che viene
indicata come la giornata più probabile. Ma c’è anche chi invece
ipotizza un voto nel weekend.
«Aspetterei quando ha fatto le
dichiarazioni che ha fatto a noi in modo pubblico», dice Grillo parlando
di Mario Draghi. «Aspettiamo lui che abbia le idee chiare, perché lui
dirà cosa vuol fare» (qui l’approfondimento su quello che Grillo si aspetta, ora, da Draghi).
Il garante M5S sostiene che il premier incaricato abbia apprezzato il
reddito di cittadinanza e l’idea di un ministero della «transizione
ecologica-sostenibile». Grillo non cambia la linea: rimane nel solco del sì all’esecutivo, ma alza la posta, facendo il verso a Matteo Salvini,
che qualche giorno fa se ne era uscito con lo stesso diktat a parti
inverse: «Non deve entrarci la Lega, perché la Lega di ambiente non ha
mai capito nulla. E lui mi ha detto: non lo so. Vediamo, vediamo».
Il padre nobile del Movimento scherza anche. Affibbia a Draghi l’appellativo di supremo e racconta: «Io mi aspettavo il banchiere di Dio, invece è un grillino, mi ha detto “io vorrei iscrivermi”…». Modi per indicare una sintonia di vedute sì, ma una trattativa ancora aperta sul tavolo. «Il Movimento vuole vedere le carte, rilanciando», commenta una fonte. Il nodo dirimente sarà il programma. Il cambio di rotta arriva all’improvviso dopo le consultazioni. È lo stesso Grillo a imprimere la svolta. Evita la stampa, si riunisce con Vito Crimi e il direttivo M5S: è convinto sia necessario un altro passo. E frena il voto.
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