Draghi, Grillo fa slittare il voto su Rousseau. L’ira della base: «Fateci esprimere»

La rivolta bella base

Quello che pare certo è che comunque il quesito sarà uno solo. E che nel M5S, per la prima volta nella sua storia, si sta assistendo a una vera campagna elettorale. Con toni accesi: sotto il video di Grillo, su Facebook, sono in molti a chiedere di potersi esprimere, o parlano di «delusione» («Ormai non ci credi neanche piu tu. Ciao Beppe, hai tradito un sogno» è il commento più votato).
I ribelli si stanno organizzando e cercano di attrarre gli indecisi sulla fiducia a Draghi. Alessandro Di Battista, non a caso, dichiara il suo «no» ma strizza l’occhio all’astensione: «Ipotesi ragionevole». Con lui c’è anche Barbara Lezzi. E la possibilità di una soluzione a tre per il quesito — sì, no, astensione — cresce di ora in ora, anche se c’è chi obietta: «Così rischiamo di far vincere una maggioranza relativa». Ad ogni modo per la frangia ribelle sarà un test per «pesarsi» in vista della sfida per l’organo collegiale.
Il V-Day dei No Draghi (contrastato da un’iniziativa parallela dei Cinque Stelle a favore del premier incaricato) raggiunge un migliaio di partecipanti. Tra i pentastellati che si schierano ci sono anche Elio Lannutti, Vilma Moronese e Massimo Baroni. Ma anche su questa manifestazione aleggiano le parole di Grillo.

CORRIERE.IT

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