Governo Draghi, ultime notizie: oggi il voto del M5S su Rousseau
Ore 15.50 – Lannutti (M5S): «Voto no, ma accetterò il risultato»
«M5S,
nato da Beppe Grillo e Roberto Casaleggio, sul principio della
democrazia diretta, grande comunità che ragiona con la propria testa.
Voterò No al quesito, ma rispetto quelli del Sì. Accetterò il risultato
deciso dagli iscritti. Abbassiamo i toni senza dividerci.
Rispettiamoci!». Così, in un tweet, il senatore grillino Elio Lannutti.
Ore 15.34 – Draghi al lavoro, non si sbilancia sui tempi
«Buonasera, buonasera». Il Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi,
preferisce non rispondere ai giornalisti che gli chiedono se scioglierà
la riserva già stasera. Per Draghi sono ore intense di contatti,
soprattutto telefonici. Draghi ha lavorato oggi dalla sua abitazione
privata e dal suo ufficio in Banca d’Italia.
Ore 15.24 –
Grillo posta su Twitter un fotomontaggio di Draghi sul cornicione e
Mattarella alla finestra («Aspettando Rousseau»)
«Aspettando Rousseau». È il messaggio che Beppe Grillo pubblica
su Twitter, con un fotomontaggio che ritrae il premier incaricato,
Mario Draghi, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Draghi è in bilico su un cornicione e il Capo dello Stato lo guarda da una finestra aperta.
Ore 15.20 – L’auspicio di Salvini: «Nel nuovo governo ci sia un ministero per i disabili. Anziché ministeri che già ci sono»
«Anziché
ministeri che già ci sono, suggeriamo al professor Draghi di far
rinascere il ministero per le Disabilità: voce e risposte concrete a 6
milioni di italiani troppo spesso dimenticati, bimbi, giovani e anziani
che durante la pandemia hanno sofferto più di tutti gli altri». Lo
scrive su Twitter il segretario della Lega, Salvini.
Ore 15 – L’aggiornamento del voto su Rousseau
Con 40mila votanti in sole tre ore, la consultazione della base M5s sul governo Draghi
ha già superato la votazione di ieri sulla direzione collegiale, che
supera la governance affidata al capo politico. Ieri hanno — infatti —
votato per questo punto della modifica dello Statuto del Movimento
29.133 iscritti, insufficienti ad approvare l’innovazione perché in
prima convocazione l’assemblea doveva esprimersi a maggioranza assoluta
degli iscritti M5s aventi diritto (119.630).
Ore 14.45 – Il commento di Lezzi (M5S): «Valutare astensione, come Berlinguer con Andreotti»
«La
storia ci riporta a chi si assunse responsabilità senza entrare nel
governo e lo fece per senso di responsabilità verso un Paese piegato
dalla crisi economica e dal terrorismo. Lo fece perché aveva la
consapevolezza che la rilevanza politica l’avrebbe potuta esercitare al
meglio costringendo il governo a negoziare e a trattare ogni singolo
provvedimento per conquistare il voto di chi aveva scelto l’astensione.
Era il 1976, nacque il governo della non sfiducia grazie all’astensione
di Berlinguer che non si andò a sedere con Andreotti». Lo scrive su
Facebook la senatrice Barbara Lezzi.
«Ora siete voi, iscritti al M5S, che potete decidere se accomodarvi
accanto a Berlusconi, Salvini, Renzi, Calenda e gli altri oppure
pretendere che tutto passi dal M5S che avrebbe forza e mani libere per
negoziare e trattare ogni voto», conclude.
Ore 14.22 – Marcucci (Pd): Draghi pensava già a ministero transizione. Il pronostico? «Ipotizzo fiducia al Senato martedì»
«Il
Recovery obbliga a spendere la gran parte di quei soldi nella
transizione ecologica dell’economia. Noi ci siamo spesi in Parlamento,
abbiamo fatto tante cose che andavano in quella direzione. A me è
sembrato che Draghi questa idea, se non proprio in maniera specifica,
però nell’incontro ce l’avesse annunciata, prima che incontrasse i 5
Stelle, poi l’avrà maturata più concretamente con loro». Lo ha detto Andrea Marcucci, presidente dei senatori Pd ospite, di Un giorno da Pecora.
«Secondo me il governo parte, ipotizzo la fiducia al Senato martedì,
prima della Camera. L’obiettivo è quello di far durare l’esecutivo per
tutta la legislatura».
Ore 13.24 – Toninelli: votato «no» a Draghi, no a tavolo con certa gente
«Per
porre un limite agli attacchi vergognosi contro esponenti del M5S ci
sono solo due strade: ci si piega o si continua a lottare. Ma solo nel
secondo caso si potrà dare all’Italia un’informazione libera da partiti e
lobby. Per questo oggi su Rousseau ho votato No. Per evitare di sedersi
al tavolo con certi personaggi che sono tra i motivi per cui è nato il
Movimento 5 Stelle». Lo scrive su Facebook il senatore M5S Danilo Toninelli. «Ricordo che il quotidiano Il Giornale,
che mi dedica la prima pagina di oggi 11 febbraio, è di proprietà della
famiglia Berlusconi. Di cui fa parte quel Silvio Berlusconi che
potrebbe diventare nostro futuro alleato di governo se prevalesse il
«sì» nel voto su Rousseau», precisa in un post scriptum.
Ore 12.47 – Patuanelli, votato sì. «Pensare a prossime generazioni»
«Ho
appena votato e ho votato sì. Il movimento 5 stelle all’opposizione o
in campagna elettorale permanente non è un modo giusto di pensare alle
prossime generazioni». Lo dichiara il ministro uscente Stefano Patuanelli, riferendosi alla votazione in corso sulla piattaforma Rousseau.
Ore 12.36 – Toti: «Lavorare in fretta su competitività Paese»
«A
Roma per la Conferenza delle Regioni in cui parleremo di come
realizzare gli investimenti del Recovery. Quando avremo finito con i
Ministeri della Transizione ecologica e le scampagnate digitali su
Rousseau, sarebbe il caso di lavorare in fretta su quello che davvero
serve alla competitività e alla sostenibilità del Paese: alta velocità
ferroviaria, nuove strade di scorrimento veloce, ingrandire i nostri
porti per le merci, cantieri per le opere contro il dissesto
idrogeologico, nuove stazioni crocieristiche, ponte sullo Stretto,
sistemi di mobilità urbana».Lo afferma il Presidente della Regione
Liguria Giovanni Toti in un post
sulla sua pagina Facebook. «Con il Recovery – aggiunge – ora abbiamo i
fondi, ma abbiamo solo 5 anni per fare tutto altrimenti li perdiamo.
Quindi servono regole totalmente nuove e persone capaci. A Genova in
meno di due anni abbiamo costruito il nuovo ponte San Giorgio e in tre
anni investito oltre 300 milioni di euro per difendere le nostre coste.
Possiamo farcela, ma basta chiacchiere: ci vuole il coraggio di
cambiare».
Ore 12.32 – Gentiloni: «Fiducia in Draghi»
La
fiducia nel presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi è in
Italia come a Bruxelles. Lo ha detto il commissario europeo, Paolo Gentiloni,
a margine della presentazione delle previsioni economiche d’inverno.
«La fiducia in Mario Draghi certamente c’è in Italia come a Bruxelles.
Sono certo che il suo governo, quando avrà il sostegno e la fiducia del
Parlamento, sarà capace di dimostrare non solo un impegno europeista, ma
anche una grande efficienza nel cogliere questa occasione storica che
abbiamo», ha detto. «I tempi sono tempi che decide la politica italiana.
È chiaro che a Bruxelles si spera sempre di avere governi in carica, ma
non decidiamo certo noi i tempi delle crisi che avvengono nei singoli
Paesi e in Italia in particolare».
Ore 12.28 – Bonafede: «Voto sì, il M5S deve esserci nelle scelte importanti. Bisogna avere lucidità e responsabilità»
«In
questi giorni di crisi e incertezza, bisogna avere lucidità e
responsabilità nell’interesse degli italiani. Il M5S è stato e
continuerà ad essere il pilastro di questa legislatura. Ogni volta che
comportamenti personalistici e irresponsabili hanno messo a rischio la
tenuta economica (e non solo) del Paese, il Movimento ha reagito
salvaguardando le ragioni per cui i cittadini ci hanno votato: poche
parole e molti fatti, senza mai cadere nelle provocazioni che
ridicolizzano la politica, trascinandola nella dimensione puerile e
autoreferenziale dello scontro personale». Così il ministro della
Giustizia uscente, Alfonso Bonafede,
su Facebook. «Adesso, ancora una volta, siamo chiamati a prendere una
decisione importante e certamente difficile: dobbiamo avere la
consapevolezza che, mai come ora, le nostre scelte sono destinate a
incidere sul futuro del Paese», conclude.
Ore 11.54 – Meloni: «Usciremo da girone infernale grazie al voto» «Hanno gestito in modo pessimo la crisi, hanno sprecato le risorse con provvedimenti superficiali e inutili come il bonus monopattino e i banchi a rotelle e ora sono pronti a tornare al governo. Usciremo da questo girone infernale solo grazie a libere elezioni». Così su Facebook la presidente di FdI, Giorgia Meloni.
Ore 11.52 – Casaleggio: «Seconda votazione su Rousseau? Decide Crimi»
«So
che negli ultimi giorni ci sono state diverse istanze da molti senatori
per inserire l’opzione di astensione, però parlando anche con Vito
Crimi mi ha garantito che questa opzione verrà contemplata qualora
dovesse vincere il no». Così Davide Casaleggio
parlando con i giornalisti in merito al voto sulla piattaforma per
l’appoggio al governo Draghi. «Qualora vincesse il no — afferma
Casaleggio — sarà necessario definire se la posizione del M5S sarà di
voto negativo alla fiducia o di astensione». Sulla possibilità di una
seconda votazione, risponde: «A questo ovviamente non posso rispondere
io, sarà il capo politico a decidere».
Ore 11.48 – Crimi: «Si vota solo oggi. O sì o no»
«La
votazione di oggi sarà l’unica votazione sul governo. Se prevarrà il sì
sosterremo il governo, se prevarrà il no non lo sosterremo». Così Vito Crimi su
Facebook, in un post scriptum evidenziato in grassetto in calce alle
osservazioni che il capo politico M5s dedica alle vicende che hanno
portato al voto in corso su Rousseau.
Ore 11.42 – Salvini, con Draghi lavoro, no tasse e vaccini alla Arcuri
«Spero
che oggi sia l’anticipo di una Italia che torna a vivere, a uscire, a
studiare. Mi auguro che riparta un governo che metta al centro il lavoro
e la vita vera, non la legge elettorale o le perdite di tempo». Con
Draghi «c’è la garanzia che non ci sarà alcuna nuova tassa, anzi ci sarà
un lavoro per tagliarle. Si riapriranno i cantieri veri e ci si
dedicherà a un nuovo piano vaccinale serio, non alla Arcuri». A dirlo il
leader della Lega, Matteo Salvini. Sulla proposta di un superministero
green, invece, chiarisce: «C’è già, a me interessano i fatti non i
nomi». E sul voto su Rousseau, conclude: «Spero solo facciano in
fretta».
Ore 11.20 – Grillo: «Per aspera ad astra», ecco gli obiettivi del M5S
«Per aspera ad astra». Beppe Grillo
utilizza questo motto per pubblicare sul suo blog una lista di «azioni
da mettere in atto secondo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
dell’Onu». Nello specifico la lista contiene «gli obiettivi del M5S».
Ecco quindi che, proprio mentre sulla piattaforma Rousseau è in corso il
voto degli iscritti sul governo Draghi, il garante del Movimento
rilancia i grandi temi su cui puntare. Si va dalla riforma dell’editoria
alle legge sul conflitto di interessi, passando per voto ai 16enni,
preferenze nella legge elettorale, patrimoniale sulle grandi ricchezze e
pubblicizzazione delle autostrade.
Ore 10.48 – Su Rousseau gli aventi diritto sono 119.570
«Gli
aventi diritto che possono esprimere il voto ammontano a 119.570. Il
sistema del voto è partito regolarmente alle 10, in 5 minuti hanno
votato 2.820 aventi diritto». Lo ha detto il notaio Valerio Tacchini che
presiede alle operazioni di voto del quesito sulla piattaforma Rousseau
sull’appoggio al governo Draghi.
Ore 10.29 –
Casaleggio: «È stato Crimi a decidere il quesito. Con il “no”
decideremo se voto al nuovo governo negativo o astensione»
È «nuovo modello di partecipazione, un passo avanti importante verso un
concetto di cittadinanza digitale che si sta sempre più affermando con
grande interesse anche dall’estero per capire come questo modello sta
funzionando». Così Davide Casaleggio, in riferimento al voto sulla piattaforma Rousseau. Aggiungendo come a decidere il quesito sia
stato Vito Crimi. «Qualora vincesse il no, ci sarà da stabilire se il
voto» del Movimento 5 Stelle al nuovo Governo «sarà negativo o di
astensione», ha aggiunto.
Ore 10.23 – Di Maio: «Voto sì a Draghi per difendere i risultati del M5s». L’appello agli iscritti: «Mi fido di voi»
Luigi Di Maio voterà «convintamente sì» al quesito indetto dal M5s sulla piattaforma Rousseau sul
sostegno a un governo presieduto da Mario Draghi. Lo ha dichiarato lui
stesso, aggiungendo: «Non esiste una maggioranza senza di noi.
Semplicemente disimpegnarci dal governo vuole dire non dare una
maggioranza e un governo a questo Paese. Dobbiamo partecipare per
difendere quello che abbiamo ottenuto e spendere bene quello che abbiamo
conquistato». E su Facebook ha lanciato un appello agli iscritti: «Io mi fido di Beppe Grillo, che è sempre stato più lungimirante di tutti noi.
Io mi fido di Giuseppe Conte, perché non era scontato che dicesse di
votare sì su Rousseau per la formazione del nuovo governo. È stato un
gesto di grande responsabilità. Io mi fido di voi, di quello che abbiamo
fatto insieme negli ultimi otto anni».
Ore 10.18 – Tajani (Forza Italia): «Bene Salvini, ha fatto salto di qualità»
«La
Lega ha fatto un salto di qualità superiore rispetto a quello che ha
invece fatto il M5S con i veti che ha posto. Salvini ha fatto bene a
seguire la scelta di Berlusconi. Speriamo che ora il M5S non faccia
altri capricci». Lo ha detto Antonio Tajani di Forza Italia a SkyTg24.
«Salvini – spiega Tajani – ha sentito l’interesse nazionale ed ha
tenuto fede all’impegno da lui assunto davanti al Capo dello Stato. È
stato coerente alla posizione di Berlusconi pur se in piena autonomia»,
ha concluso. «Speriamo che M5s non faccia capricci. Mi rendo conto dei
problemi altrui, ma si poteva andare più in fretta».
Ore 10.15 – Fico: «Assumiamoci responsabilità, voterò sì»
Sì al governo guidato da Mario Draghi. È la dichiarazione di voto che il presidente della camera e deputato M5s, Roberto Fico,
rende pubblica su Facebook, riguardante la consultazione tra gli
iscritti che si sta per aprire sulla piattaforma Rousseau. «Le
responsabilità di cui dobbiamo farci carico riguardano non solo le
emergenze in atto, ma anche la definizione del futuro. Si gioca tutto
adesso, non domani. Dobbiamo progettare l’Italia che verrà. Abbiamo la
responsabilità e l’opportunità di scrivere una nuova pagina di
ricostruzione. Grazie soprattutto al lavoro del precedente governo ci
sono sul tavolo i 209 miliardi del Recovery Plan». «Andare al voto –
aggiunge Fico – significherebbe perdere questo appuntamento con la
storia. Astenersi, invece, vorrebbe dire non avere un ruolo, non poter
agire in modo costruttivo per orientare le scelte, lasciando che siano
altri a gestire il patrimonio del futuro delle prossime generazioni. Non
ce lo possiamo permettere. Il MoVimento 5 Stelle, forza di maggioranza
relativa in Parlamento, riveste un ruolo cruciale e deve fare la propria
parte».
Ore 10.10 – Al via la votazione M5S su Rousseau. Il notaio: «2.800 voti in 5 minuti, il sistema è partito regolarmente»
Ha
preso il via sulla piattaforma Rousseau la votazione degli iscritti sul
governo Draghi. Il voto sarà possibile fino alle 18 e i risultati, si
legge sul blog delle Stelle, «saranno pubblicati dopo le ore 19». Il
sistema «è partito regolarmente. In 5 minuti hanno espresso il voto
2.800 persone», ha chiarito il notaio dell’associazione Rousseau, a
Milano, a proposito del voto online. Gli iscritti sono circa 119mila.
Ore 9.02 – Meloni: «Se si votasse il centrodestra avrebbe la maggioranza, ma il Paese è ostaggio di Pd e M5S»
«Non
ho alcuna paura di isolamento: se si tratta di essere isolata dal
mainstream non è un problema, se invece si parla di isolamento dagli
italiani non mi sembra proprio». Così la leader di FdI, Giorgia Meloni, su Radio Anch’io a Radio Rai 1.
Ore 8.20 – Appendino: «Voto Rousseau dimostri la forza delle idee»
«Proprio
perché siamo nati sulle idee e non sulle ideologie, perché abbiamo
sempre detto che prima dei colori ci sono i progetti, prima del consenso
ci sono i cittadini, prima del tornaconto politico c’è il Paese. Ora è
il momento di dimostrarlo. È il momento di dimostrare la forza delle
idee». Ad affermarlo, in merito al voto su Rousseau, la sindaca di
Torino Chiara Appendino.
«Personalmente — osserva su Facebook — auspico la formazione del Governo
e che il Movimento 5 Stelle ne faccia parte, facendo sentire la sua
voce sui temi come ambiente, innovazione e sociale. Considero quella del
Governo Conte II la stagione politica di cui il nostro Paese aveva
bisogno», aggiunge la sindaca, ricordando che «ora, 209 miliardi sono
una cifra con cui l’Italia può uscire dalla crisi, rinascere e prendere
quello slancio economico che garantisca un futuro migliore a noi e alle
prossime generazioni. Adesso è il momento di mettere quei fondi su
progetti concreti».
Ore 8 – Iscritti M5S chiamati oggi alla scelta sull’appoggio a Draghi
A
partire dalle 10, e fino alle 18, si terranno le votazioni sulla
piattaforma Rousseau per decidere se i Cinquestelle in Parlamento
dovranno sostenere o meno l’esecutivo nascente dopo la crisi del governo
Conte bis. «Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo
tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica
e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le
altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?»,
questo il quesito sottoposto alla base M5S che inciderà sulle sorti dei pentastellati. L’esito del voto sarà reso noto dopo le 19.
Ore 7 – Tredici parlamentari M5S: «Voto su Rousseau tendenzioso, quesito manipolatorio»
La votazione indetta su Rousseau è «tendenziosa e palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del M5S al governo Draghi». A scriverlo ieri sera in una nota congiunta 13 parlamentari cinquestelle. «La motivazione addotta per il rinvio del voto su Rousseau — affermano — era l’asserita esigenza di attendere lo scioglimento della riserva sulla composizione della coalizione che sosterrà il governo Draghi nonché l’imprescindibile necessità di valutare il programma di tale governo… Chi saranno i ministri? Salvini, Boschi e qualche impresentabile di Forza Italia? Quali sono le fasce sociali che verranno supportate maggiormente? I più deboli, i lavoratori o le banche e i detentori di rendite finanziarie? Nessun obiettivo sostanziale del governo Draghi è stato messo per iscritto ne’ è stato anche semplicemente enunciato verbalmente» (qui il quesito).
CORRIERE.IT
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