Su Rousseau vince la linea governista, ma il M5S si spacca: Di Battista lascia
Al capo politico Vito Crimi, dopo aver assorbito gli ennesimi attacchi da parte dei compagni di partito per la faziosità del quesito formulato su Rousseau, spetta il compito di fare l’analisi – per una volta – della vittoria. E Crimi lascia emergere tutta la sua preoccupazione per la tenuta dei gruppi parlamentari: «Il mandato conferito oggi è chiaro, il Movimento 5 Stelle sosterrà il nuovo governo», scrive in una nota. E aggiunge: «La democrazia del Movimento passa per il voto degli iscritti, che è vincolante». Un vincolo che qualcuno ha già detto di non voler rispettare, rischiando quindi l’espulsione, come il deputato Pino Cabras e il senatore Mattia Crucioli. Nelle chat dei ribelli si parla ormai di «situazione insanabile». E in serata il gruppo anti-Draghi che nei giorni scorsi aveva dato vita a un “vaffa-day” per il premier incaricato, si incontra in video conferenza per parlare della possibilità di far nascere «una nuova formazione politica», come rivela uno dei partecipanti. All’appuntamento ci sarebbero 6 senatori, tra cui Barbara Lezzi, e una dozzina di deputati, ma sono numeri che si gonfiano e si sgonfiano di ora in ora, tra paura e rabbia.
LA STAMPA
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