I primi 100 giorni, ecco le sfide che deve affrontare il governo Draghi

LUCA MONTICELLI

L’agenda dei primi 100 giorni del governo Draghi è piena di appuntamenti. Le sfide sono tante e richiedono misure immediate. La sanità è uno dei primi capitoli da affrontare. Il divieto di spostamento tra regioni è stato prorogato fino al 25 febbraio, sul piano dei vaccini occorre accelerare e molte attività commerciali attendono di poter riaprire. Sul fronte economico c’è il Pnrr da modificare e approvare, un decreto Ristori da realizzare e misure da prendere per frenare l’arrivo delle 50 milioni di cartelle esattoriali che tolgono il sonno agli italiani. Il 31 marzo scade poi il blocco dei licenziamenti: i sindacati chiedono la conferma dello stop per tutti mentre Confindustria vorrebbe limitarlo ai settori più in sofferenza. La decisione che adotterà Palazzo Chigi avrà delle ripercussioni sul mercato del lavoro e rischia di condizionare i rapporti con le parti sociali. Gli altri nodi importanti da sciogliere sono la giustizia civile che zavorra la competitività del Paese, i cantieri che bisogna far ripartire con tempestività e il calendario scolastico da cambiare. Per non dimenticare le crisi industriali: Alitalia e l’ex Ilva sono le osservate speciali. Tra i dossier caldi anche la definizione del passaggio di Autostrade a Cdp.

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EMERGENZA COVID
Pressing sull’Ue per i vaccini. L’obiettivo è ottenere più dosi

Cerchiata in rosso nella sezione sanità dell’agenda di Draghi c’è l’accelerazione della campagna vaccinale da imprimere prima che le più contagiose varianti si diffondano nel Paese facendolo precipitare in una terza ondata. Difficilmente il neo-premier asseconderà il fai da te degli acquisti regionali dei vaccini a prezzi quintuplicati, visto che tra le priorità ha già indicato la creazione di un call center per gestire centralmente le prenotazioni e di una piattaforma digitale unica per lo smistamento delle dosi. Ma l’ex capo della Bce sta già facendo pressing sull’Europa per strappare un aumento delle forniture dalle aziende produttrici, mentre sarà da sondare la disponibilità delle imprese farmaceutiche che hanno stabilimenti produttivi di vaccini in Italia a sfornare in subappalto dosi degli anti-Covid. Rispetto a organizzazione e logistica Draghi dovrà poi sciogliere il nodo del commissario Arcuri, che la Lega vorrebbe mandare a casa, ma che per altri andrebbe comunque caricato di meno compiti. In termini temporali nelle prime pagine dell’agenda dei 100 giorni c’è però l’approvazione entro il 5 marzo del nuovo Dpcm che dovrà prorogare o meno il coprifuoco alle 22, chiusura di bar e ristoranti la sera, serrata di cinema, teatri e palestre. La scelta di riconfermare Speranza lascia pochi spazi a un allentamento della linea del rigore. Infine il Recovery plan: lo stesso ministro della salute chiede di aumentare la dote di 19,7 miliardi per la sanità, mentre manager e medici reclamano una più specifica definizione dei progetti.
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