Sos “variante milanese”. Uno studio choc dimostra come si aggrava il virus in Italia
E prosegue il professor Cauda: «L’inefficacia, o meglio la minor efficacia, della vaccinazione nel contrasto di alcune varianti come quella sudafricana sembra comunque limitata a un numero ridotto di casi. In tutti gli altri il virus mutato viene bloccato dagli anticorpi. E in ogni modo la vera osservazione viene fatta sul campo, nella cosiddetta “fase quattro” post-sperimentazione».
Come procedere
Sostiene il direttore dell’Unità Operativa Complessa del Policlinico Gemelli di Roma: «Occorre continuare a vaccinare il più rapidamente possibile con i vaccini che abbiamo a disposizione, indipendentemente dalle varianti che potrebbero sfuggire all’immunizzazione. Se si viene contagiati ugualmente per esempio la mutazione sudafricana del Sars-Cov-2 può accadere che si manifesti in forma attenuata grazie al vaccino: cioè con un raffreddore invece che con una polmonite» E, precisa il professor Cauda, «queste varianti sequenziate entrano un una banca data dove sono tutte indicate, incluse quelle che non hanno una reale incidenza clinica sulla pandemia. Una volta sequenziate le varianti del virus se ne verifica l’effettiva importanza epidemiologica. SErve tempo. Per esempio la variante inglese è stata individuata dagli scienziati a settembre, poi è stata osservata clinicamente e ora escono i primi studi in particolare sulla sua maggiore frequenza in età pediatrica rispetto al Sars-Cov-2 originario e in generale sull’aumento della mortalità stimato attorno al 35%». Puntualizza l’infettivologo: «Quante più persone vengono coinvolte, maggiore è la frequenza di varianti riscontate. Queste mutazioni non hanno non hanno tutte la stessa valenza clinica. La pandemia si affronta meglio se conosciamo le varianti del virus. Per esempio AstraZeneca sta adatando il suo vaccino alle varianti sudafricana e inglese per aumentarne l’efficacia nei casi di mutazione del Sars-Cov-2».
LA STAMPA
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