Impianti sciistici, niente apertura fino al 5 marzo. Lega e Regioni contro il governo
Il parere del Cts
Quando Speranza ha letto il parere che lui stesso aveva richiesto al Cts, ha capito che non era possibile confermare la riapertura degli impianti, neanche nelle regioni gialle. Troppo dura la relazione, troppo preoccupati gli scienziati, che pure il 4 febbraio avevano espresso parere favorevole all’utilizzo degli impianti di risalita da parte degli sciatori amatoriali, secondo la proposta della Conferenza delle Regioni.
Poi però il quadro è cambiato, le varianti del virus fanno paura e il Cts ritiene necessario attendere l’impatto della riapertura dei licei sull’andamento della curva epidemiologica. L’ultimo monitoraggio dell’Iss e della cabina di regia dimostra che i numeri del Covid sono «nuovamente in crescita», l’impatto sui sistemi sanitari è «sostenuto» anche a causa delle varianti «a maggiore trasmissibilità».
Insomma, il Cts suggerisce al governo «un approccio generale di estrema cautela», scrive che non ci sono le condizioni per allentare le misure di contenimento «incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale» e lascia alla politica la valutazione sull’adozione di «eventuali misure più rigorose». Parole che scatenano il caos.
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