Orlando: “A fine mese la riforma della cassa. Le priorità saranno i giovani e le donne”

Paolo Baroni

Entro fine mese il ministro del Lavoro Andrea Orlando si è impegnato coi sindacati a presentare un primo pacchetto di proposte per contrastare l’emergenza occupazione e una dettagliata agenda di lavoro. In cima alla lista delle priorità le due questioni più «urgenti» su cui il governo vuole intervenire: la riforma degli ammortizzatori e la crisi occupazionale che colpisce giovani e donne.

Campagna d’ascolto
A 24 ore dal giuramento, e nonostante la giornata festiva, Orlando ieri ha incontrato da remoto per poco più di un’ora i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dando il via a quella che ha definito la fase «di ascolto». Di fatto il primo atto ufficiale del nuovo governo, gesto subito molto apprezzato dalle controparti. «Si tratta del primo di una serie di incontri che stiamo programmando con tutte le parti sociali, per avviare un’interlocuzione sulle questioni più stringenti e per la definizione dell’agenda del ministero» ha spiegato a fine giornata il neo ministro su Facebook.

«Dal confronto – ha aggiunto – è emersa una serie di questioni molto serie, aggravate dalla crisi economica e sociale che colpisce il Paese e che richiedono risposte urgenti ed efficaci. Gran parte dei temi emersi erano già oggetto dell’attenzione e del lavoro della ministra Catalfo che ringrazio. Alcuni sono il frutto dell’evoluzione e dei dati emersi in queste settimane. Penso ai dati sulla disoccupazione che segnano un’impressionante crescita tra giovani e donne e che per questo reclamano misure urgenti e di respiro».

Le richieste di Cgil, Cisl e Uil
In cima alla loro lista delle priorità i tre segretari hanno messo innanzitutto la conferma del blocco dei licenziamenti e la proroga della cassa integrazione Covid, due misure che nei piani del precedente governo dovevano essere inserite nel «Ristori 5». Hanno poi accennato alle tante situazioni di crisi ancora aperte e parlato di giovani e di donne, di rivedere protocolli di sicurezza nelle imprese, di Sud e di pensioni.

«È stato un incontro positivo e un segnale importante di attenzione nei confronti delle parti sociali, in particolare del sindacato. Abbiamo espresso al ministro che le cose da fare sono tante e che si può immediatamente lavorare insieme sulle gravi emergenze oggi presenti nel mondo del lavoro» ha commentato al termine Anna Maria Furlan. Che ha voluto mettere a verbale anche il suo «no» al salario minino introdotto per legge «perché potrebbe indebolire la contrattazione e fornire alle imprese una via facile per tagliare i salari».

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