“Siete venduti, sparite”. Nel M5S scoppia il caos

Luca Sablone

Il Movimento 5 Stelle ormai è una polveriera: il gruppo, già spaccato per le innumerevoli giravolte effettuate sui temi storici nel corso di questi anni, si è ulteriormente diviso in seguito alla crisi di governo e soprattutto dopo l’ok arrivato dagli iscritti su Rousseau al governo guidato da Mario Draghi.

Un via libera dato sulla base di un quesito “formulato in maniera suggestiva e manipolatoria”, lasciando intendere che solo con la partecipazione dei grillini all’esecutivo “si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza”. La denuncia è arrivata da diversi eletti pentastellati, che hanno inviato una lettera a VitoCrimi per chiedere di ripristinare la consultazione online con una domanda più oggettiva.I grillini minacciano la sfiducia “Il voto su Rousseau è stato disatteso”

Nella serata di ieri è arrivata la proposta di mediazione targata Davide Casaleggio: valutare la strada dell’astensione. Il presidente dell’Associazione Rousseau ha riferito che dagli attivisti “è arrivata in media una email al minuto sulla mancata costituzione del Superministero che sarebbe dovuto nascere dalla fusione di Mise e Ambiente”, come invece previsto dal quesito a garanzia dell’avvio del governo. Qualora non fosse possibile sottoporre una nuova domanda agli iscritti, Casaleggio si augura che non si vengano a creare divisioni all’interno dei gruppi parlamentari. “Molti parlamentari mi segnalano che vorrebbero votare contro non essendo passibili di sanzioni disciplinari sulla base dei precedenti e delle regole attuali. Auspico che chi senta il disagio nel sostenere questo governo percorra la scelta della astensione”, è la mossa fatta come scudo ai ribelli contro eventuali espulsioni.

Il piano dei 70 ribelli

La truppa dei malpancisti si allarga con il passare dei giorni: oltre ai 30 senatori ribelli, scrive il Corriere della Sera, si contano anche 40 deputati sul piede di guerra. A preoccupare è il fatto che in molti si stanno già organizzando per non perdonare l’ultimo tradimento: ad esempio la deputata siciliana Angela Raffa ha organizzato su Zoom un incontro per fare il punto della situazione ed esprimere le proprie perplessità.

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