Governo, piano Draghi: dai Vaccini all’Europa, dalla Solidarietà ai Giovani e alla Pandemìa, la nuova Italia in 5 capitoli
di Alberto Gentili
Saranno cinque i capitoli chiave del discorso che Mario Draghi pronuncerà domani in Parlamento: pandemia, vaccini, solidarietà sociale, Europa-Recovery Plan e giovani. Questi ultimi due sotto il segno dell’ambiente e della transizione ecologica.
Non è un caso che il premier partirà dalla lotta al virus. Il presidente
del Consiglio è convinto che il Paese stia vivendo «una grave emergenza
sanitaria, economica e sociale» e che solo sconfiggendo la pandemia
(con misure restrittive e con l’accelerazione del piano vaccinale) sarà
possibile uscire dalla «depressione anche psicologica» e innescare la
ripresa sostenendo l’occupazione e i consumi. Nel frattempo, grazie alla
«solidarietà sociale», verranno garantiti i ristori e la Cig in modo da
tutelare le imprese ormai al collasso e chi ha perso il lavoro a causa
degli effetti devastanti sull’economia del Covid.
Draghi traccerà il profilo di un governo «convintamente europeista»,
come anticipato durante le consultazioni. E «convintamente
ambientalista»: «Qualsiasi cosa faremo, a partire dalla creazione di
posti di lavoro», ha spiegato sabato ai suoi ministri, «deve essere
all’interno della grande sfida della sostenibilità ambientale». Da qui
il battesimo del dicastero per la Transizione ecologica.
Importante, nel discorso, anche il capitolo dedicato al Recovery Plan:
«E’ la sfida decisiva, quella che permetterà la ricostruzione del Paese.
Dobbiamo lavorarci da subito e bene, in piena sintonia con l’Europa»,
il leitmotiv dell’ex capo dello Bce. Draghi ha l’ambizione, guidando
l’Italia da Palazzo Chigi, di diventare l’alfiere di un salto in avanti
dell’Unione grazie all’introduzione di una autonoma capacità fiscale
della Ue e rendendo strutturali gli eurobond. Impresa molto difficile,
ma non impossibile per chi nel 2012 salvò la moneta unica e poi sventò
la crisi dei debiti sovrani grazie al Quantitative easing.
Il premier inoltre legherà strettamente il Recovery Plan alle riforme
della giustizia civile, del fisco (Irpef e taglio del costo del lavoro) e
della pubblica amministrazione con un «efficientamento della
burocrazia».
Non mancherà un capitolo dedicato ai giovani, alla scuola, alla
formazione. Anche perché è nel titolo stesso del Recovery Plan, “Next
generation Ue”, il richiamo alla costruzione di un Paese dove
l’attenzione alle nuove generazioni deve essere massima. «Per avere
debito buono e non compromettere il futuro dei giovani», ha spiegato
Draghi durante le consultazioni, «è meglio fare investimenti produttivi,
piuttosto che dare sussidi a pioggia. E se vogliamo superare i sussidi
creando lavoro, occorre aprire i cantieri. Tutte le opere
infrastrutturali programmate e finanziate devono essere assolutamente
realizzate».
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