Le varianti spingono i contagi. Il ministero studia il piano B: lockdown nei fine settimana
Intanto il prossimo monitoraggio porterà in area arancione anche l’Emilia Romagna che ha un Rt già sopra la soglia di sicurezza di uno e con «una situazione peggiorata rispetto a qualche settimana fa», ammette lo stesso governatore emiliano, Stefano Bonaccini. A rischiare il passaggio da giallo ad arancio è anche il Lazio, che già aveva numeri al limite della retrocessione la scorsa settimana e che ieri ha visto aumentare i contagi pur con meno tamponi.
Micro lockdown e nuovi passaggi in fascia arancione non sembrano però bastare ai virologi che spingono il governo a fare di più. Prendendosela in qualche caso persino contro un rigorista come Speranza. Che secondo Andrea Crisanti, il padre del “metodo Vo’”, «è stato esitante di fronte a spinte di parte, dimenticando che l’agenda la detta il virus e non il commerciante». Parole pesanti, pronunciate con riferimento non solo allo stop last minute dello sci, ma anche al mancato prolungamento del lockdown a maggio.
Non propone serrate e non se la prende con nessuno Massimo Galli del Sacco di Milano. Ma è come se lo facesse quando dice che «vorremmo tutti riaprire, ma mi trovo di nuovo un reparto invaso da nuove varianti, e così è in tutta Italia e questo fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri».
«In due settimane in Campania abbiamo avuto una crescita della diffusione della variante inglese dal 7 al 20%», spiega a sua volta Luigi Atripaldi, direttore del dipartimento di microbiologia dell’Ospedale dei Colli di Napoli. Che poi passa all’attacco, affermando che «un lockdown come consigliato da Ricciardi è assolutamente utile. Così come lo sarebbe velocizzare il processo di vaccinazione». Quel che pensa anche l’Agenzia europea del farmaco,che per bocca del Presidente della sua task force sui vaccini, Marco Cavaleri, chiede di non andare troppo per il sottile e di utilizzare tutti i vaccini ad oggi disponibili.
LA STAMPA
Pages: 1 2