Cinquecento nomine sul tavolo di Draghi, da Cdp a Fs si riscrive la mappa del potere

Rai

Anche alla Rai il tandem insediato tre anni fa dai gialloverdi (Marcello Foa presidente e Fabrizio Salini Ad) è giunto al capolinea. Da mesi, già prima del cambio di maggioranza, per effetto del pressing del Pd, Salini è dato in uscita. Al suo posto, nel caso la scelta ricada su un interno, potrebbe andare Paolo Del Brocco di Rai Cinema. Ma in passato erano circolati anche i nomi dell’attuale direttore generale Alberto Matassino e di Roberto Sergio di Radio Rai.

Ferrovie e Anas

Sempre all’insegna del ricambio e dei nuovi equilibri politici sono dati in partenza i vertici delle Fs (Gianluigi Vittorio Castelli presidente e l’ad Gianfranco Battisti scelto a suo tempo dal ministro dei Trasporti pentastellato Danilo Toninelli) e quelli della controllata Anas, il presidente Claudio Andrea Gemme, a suo tempo indicato dalla Lega, e l’Ad Massimo Simonini scelto sempre da Toninelli. Sulle Fs ha messo gli occhi Renzi, che già durante le trattative per formare il Conte ter è tornato a sponsorizzare con molta insistenza il ritorno di Renato Mazzoncini ora al vertice di A2a. Come per Cdp, anche queste quattro poltrone saranno inevitabilmente oggetto di grande attenzione da parte di Draghi e di grandi appetiti da parte dei partiti, dal momento che Fs ed Anas sono le due principali stazioni appaltanti del Paese e sono destinate ad un ruolo strategico nell’ambito del Recovery plan.

Saipem, Sogei e Gse

Aria di ricambio anche per Saipem, gruppo di impiantistica quotato in Borsa e controllato da Cdp, e guidato da Francesco Caio e Stefano Cao (che terrà la sua assemblea il 30 aprile), e poi per Sogei (la società informatica del ministero del Tesoro), Invimit (la società che gestisce i fondi immobiliari pubblici) e il Gestore dei servizi energetici (Gse).

Bankitalia, il dopo Franco

Di certo una nomina importante maturerà di qui a breve: è quella del nuovo direttore generale della Banca d’Italia, dopo che Daniele Franco è passato al Tesoro. A decidere, il 25, sarà il Consiglio superiore della banca su proposta del governatore Ignazio Visco. Ma servirà anche l’assenso del governo, posto che spetta al premier proporre a Mattarella il decreto di nomina, una volta sentito il Consiglio dei ministri. In corsa due vicedirettori generali: un grande esperto della macchina di via Nazionale, Luigi Signorini, entrato nell’istituzione nell’82, e una donna, Alessandra Perrazzelli, nominata nel board della banca nel 2019 dopo importanti esperienze nel settore privato nel campo legale e poi del credito. Nel caso la scelta cadesse su di lei, sarebbe la prima donna a ricoprire questa carica

LA STAMPA

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