Draghi, governo diretta oggi. Replica di 13 minuti: 8 applausi. «Combatteremo mafie e corruzione. Sostegno a turismo, Pmi e sport»

Ore 19.03 Le parole di Giorgia Meloni. Così la deputata e presidente di Fratelli d’Italia annunciando il voto contrario alla fiducia al governo Draghi, e citando ‘L’opera da tre soldi’ di Bertolt Brecht. Meloni ha ribadito: »La nostra è una scelta ponderata ma scomoda, per dire no all’idea di un’Italia di serie B« e che »non darà la fiducia« ma farà da »stimolo e supporto per ogni scelta che riteneremmo giusta«. Poi rivolgendosi al premier e ricordando una celebre frase dell’ex presidente della Bce, »Whatever it takes«, ha aggiunto: »Oggi ci aspettiamo da lei che dica con la stessa determinazione che farà tutto quello che serve per difendere l’Italia, i suoi confini e la sua identità. Noi la giudicheremo su questo, solo su questo, senza pregiudizi nè sconti. E anche noi faremo tutto quello che serve per salvare questa nazione«. «Oggi sono tutti con lei, poi vedrà quando scatterà il semestre bianco.. vedrà quanti temerari dissidenti usciranno fuori».

Ore 18 Mario Draghi ha preso la parola in Aula per la replica al dibattito sulla fiducia alla Camera. Nel medio periodo, per la «ripartenza», il tema delle piccole e medie imprese «comporta e incrocia internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti, per rafforzare la nostra manifattura e renderla più competitiva. Sostenere l’internazionalizzazione, potenziare il credito imposta per investimenti in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno e consulenza per la quotazione delle pmi. Dobbiamo estendere il piano di industria 4.0 per favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale», dice il premier Draghi. «L’impegno del governo è totale» sulla tutela del Made in Italy e della concorrenza sleale per le pmi. «Un Paese capace di attrarre investitori deve difendersi dai fenomeni corruttivi, lo deve fare comunque intendiamoci. Questi portano a effetti depressivi sul tessuto economico e sulla libera concorrenza». Poi. «Ieri a proposito dello sviluppo del Mezzogiorno ho detto che sì c’è il credito d’imposta ma la prima cosa è assicurare legalità e sicurezza, se manca quella base …», rimarca Draghi sottolineando come i fenomeni corruttivi siano «un veicolo di ingerenza criminale anche da parte delle mafie». Il governo si impegna a «migliorare la giustizia civile e penale» e sulla necessità di «un processo giusto e di durata ragionevole in linea con la durata degli altri Paesi europei». «Non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la diffusione del virus». 

E ancora Draghi. Sul turismo ieri «ho detto che se c’è un settore che riparte è quello, quindi merita sostegno mentre su altri settori tecnologici non lo sappiamo». «Spero che condividiate questo sguardo costantemente rivolto al futuro che confido ispiri lo sforzo comune» per uscire dalla pandemia e dalla crisi economica e che «certamente caratterizzerà l’azione del mio governo». E ancora. «Il fatto che non abbia detto nulla ieri» sullo sport «non significa che non sia meno importante. È un mondo profondamente radicato nella nostra società e nell’immaginario collettivo, fortemente colpito dalla pandemia. Questo governo si impegna a preservare e sostenere sistema il sportivo italiano tenendo conto della sua peculiare struttura e dei molteplici aspetti che lo caratterizzano, non solo in relazione all’impatto economico, agli investimenti e ai posti di lavoro ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo, salutistico». Sugli appalti «è centrale il ruolo dell’Anac, anche per i suoi compiti di vigilanza collaborativa con le amministrazioni pubbliche».

Ore 16.20 Berlusconi: da Draghi mi aspetto moltissimo. «Mi aspetto più da SuperMario Balotelli o da SuperMario Draghi? Ci aspettiamo moltissimo da entrambi. Il suo discorso mi è piaciuto, ora deve affrontare problemi con cuore oltre che mente, in modo che si possa dare via alla campagna di ricostruzione che in molti hanno paragonato alla ricostruzione dopoguerra». Lo ha detto il leader di Fi Silvio Berlusconi, a margine della presentazione del nuovo sponsor del Monza Calcio di cui è presidente. «A Draghi e al governo faccio l’augurio di riuscire a mettere da parte ogni discussione per arrivare a provvedimenti precisi da approvare in tempi brevissimi dall’uniformità del Parlamento».

Ora 16.15 Zingaretti a Salvini: ora coerenza e stop bandierine. Con Matteo Salvini «ci è sembrato corretto incontrarci, rimaniamo forze alternative ma ora» al governo «oltre alle parole serve la coerenza dei comportamenti. È un leader politico forte delle sue idee, che combatte per le sue idee come combattiamo tutti. Quello che ho detto a Salvini vale anche per me: basta con la fibrillazione delle bandierine da mettere». Lo dice Nicola Zingaretti, segretario del Pd, a Oggi è un altro giorno su Rai1. «Ora coerenza: non si può continuare con la battuta quotidiana. Abbiamo fatto un patto» di governo: «si difende e si va avanti col programma di governo», aggiunge.

Ore 15.20 Grillo: «I grillini non sono più marziani». «Oggi, alle 21:55 la sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani. I Grillini non sono più marziani.» Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.

Ore 14.16 Casalino: «La comunicazione di Draghi manca un po’ di empatia». «Se devo essere sincero» la comunicazione del premier Mario Draghi «manca un pò di empatia secondo me» e «il discorso era «un pò d’élite». Lo sottolinea Rocco Casalino nel corso de L’Intervista, su Skytg24.

Draghi, cambia la comunicazione: no alla ricerca di like e commenti a tutti i costi

Ore 14.10 Muroni (Leu): «Sostengo governo ma transizione ecologica ha bisogno di coraggio»

Ore 13.12 M5S, 20 deputati verso il no alla fiducia. La linea dura di Vito Crimi, che su Facebook ha annunciato l’espulsione dei 15 senatori che ieri hanno votato contro la fiducia al governo Draghi, non frena il fronte del no alla Camera, dove sarebbero «tra i 17 e i 23, allo stato attuale» i deputati che starebbero valutando il voto contrario. Lo spiegano all’Adnkronos fonti M5S, che in questa fase stanno soppesando il pallottoliere di Montecitorio. 

Ore 13.00 Salvini: «Presto nuovi parlamentari in arrivo». «Nelle prossime ore, e non solo dai 5 Stelle, ci saranno diverse persone che cominceranno il loro cammino con la Lega, sia alla Camera che al Senato». L’ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini parlando ai cronisti fuori da Palazzo Madama. E ha aggiunto: «Oggi al Senato Lega e Forza Italia, quindi il centrodestra, sono forza di maggioranza rispetto al Pd e 5 Stelle».

Ore 12.59 Renzi: «Con intergruppo addio primarie, si passa a Rousseau». «A sinistra è nato un intergruppo parlamentare tra Pd, Leu e Cinque Stelle. Mi spiace per i riformisti. E mi fa sorridere pensare che le decisioni della sinistra non vengano prese nei gazebo con le primarie ma sulla piattaforma Rousseau. Ma dobbiamo rispettare questa scelta dei nostri ex compagni di strada». Lo scrive Matteo Renzi nella enews.

Ore 12.16 Crimi (M5S): «Sanzione massima anche per assenti senza comprovati motivi». Oltre a quelli che hanno votato no il capo politico M5S annuncia che saranno espulsi anche in senatori che erano assenti senza una valida motivazione. «Per i senatori assenti ieri in occasione del voto di fiducia al governo ho chiesto al capogruppo di verificare le ragioni dell’assenza. Se non motivate da comprovate motivazioni di salute o stato di necessità anche per loro sarà prevista la sanzione più grave». Lo sottolinea, interpellato dall’ANSA, il capo politico M5S Vito Crimi dopo l’espulsione dei 15 senatori che, ieri, hanno votato contro la fiducia al governo Draghi.

Ore 12.11 Forciniti (M5S) «Oggi voterò no». «Stasera il mio No a questo governo sarà netto, convinto e consapevole. Oltre ogni minaccia, oltre ogni pressione, oltre ogni possibile conseguenza personale alla quale potrei andare incontro». Lo annuncia il deputato M5S, Francesco Forciniti.

Ore 11.46 Beppe Grillo: «Dobbiamo fare un salto quantico». «Siamo nell’era della resilienza, dell’antropocene, e dobbiamo necessariamente effettuare un salto quantico, passare da un regime di equilibrio (che realmente non lo è più) a un altro e l’unità, il patto verde, è l’unica strada». Lo scrive Beppe Grillo su Fb. «La transizione ecologica è proprio questo, un processo necessario di trasformazione a livello tecnologico, economico, ecologico, socio-culturale e istituzionale, scale che si influenzano e si rafforzano vicendevolmente, è un processo sistemico che tiene conto della complessità della natura, e che deve concentrarsi sulle interazioni e le interconnessioni tra il sistema economia ecologico e sociale».

Ore 11.36 Molteni (Lega): «Sostegno incondizionato al governo». La Lega rappresenta la pancia ma anche la testa ed il cuore del Paese: il mondo del saper fare e del saper fare bene». Lo dice Nicola Molteni della Lega nell’Aula della Camera assicurando il «sostegno incondizionato» del Carroccio al governo Draghi. «Sappiamo metterci al servizio della comunità nazionale con coraggio, orgoglio, senza calcoli politici», ha aggiunto.

Ore 11.34 L’europdeputato Sofo lascia la Lega e passa al gruppo guidato da Giorgia Meloni. L’eurodeputato leghista Vincenzo Sofo ha annunciato la decisione di lasciare il movimento politico guidato da Matteo Salvini in seguito al voto di fiducia dato dalla Lega al governo Draghi. «Non posso condividere il percorso intrapreso entrando nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, il quale temo che provvederà passo dopo passo a un reset di tutto ciò per il quale ci siamo battuti» si legge in una nota diffusa dallo stesso europarlamentare. Sofo lascia quindi il gruppo Identità e Democrazia e annuncia la volontà di restare al Pe passando al gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr) guidato da Giorgia Meloni.

Ore 11.20 Morra (M5S): «Scosso da espulsione». «Apprendo che è stata avviata la procedura di espulsione nei miei confronti. Sono molto scosso da questa decisione, ora voglio riflettere. Mi sento M5S nel sangue». Lo scrive su Facebook Nicola Morra, tra i 15 senatori M5S che ieri hanno votato no alla fiducia al governo Draghi.

Ore 11.15 Lezzi (M5S): «Ho preso la decisione. Mi candido a far parte del comitato direttivo del M5S (da cui non sono espulsa)». Credo che il 41% degli iscritti contrari ad allearsi con tutti, compresi Berlusconi, Salvini e Renzi, debbano essere rappresentati. Sono convinta, inoltre, che se il quesito fosse stato riproposto, come lo statuto prevede, quel 41% sarebbe stato più alto. Auspico, quindi, la massima serietà nel percorso che porta alle candidature e l’urgenza necessaria a sbloccare l’azione del M5S». Lo scrive su Facebook la senatrice Barbara Lezzi che figura nella lista degli espulsi decisa da Crimi appellato «reggente perpetuo».

Ore 10.58 Sorte (Cambiamo!) «Sosteniamo con orgoglio Draghi»​. «Con soddisfazione e orgoglio noi di Cambiamo confermiamo la fiducia al governo e il voto favorevole al programma esposto. Siamo stati i primi ad auspicare un governo di unità nazionale quale sbocco allo stallo parlamentare e in risposta alla grave emergenza che stiamo attraversando rappresentando cosi il cambio di passo che gli italiani si aspettano. Obiettivi prioritari, sconfiggere la pandemia e rilanciare l’economia». Lo ha detto Alessandro Sorte, deputato di Cambiamo!, intervenendo alla Camera.

Ore 10.23 Crimi (M5S) annuncia l’espulsione dei 15 senatori ribelli che non hanno votato la fiducia al governo Draghi. «I 15 senatori che hanno votato no verranno espulsi».

Ore 9.30 Giachetti: «Agenda Draghi è agenda di Italia Viva». «Presidente Draghi, la sua agenda è la nostra agenda»: lo dice nell’Aula della Camera Roberto Giachetti di Iv nel dibattito sulla fiducia. «Mentre nella politica volano insulti e minacce il governo Draghi vola e lo spread crolla: forse sarebbe il caso che qualcuno si chiedesse perché», sostiene.

Ore 9.20  Comincia la discussione. Draghi siede tra i ministri degli Esteri e dell’Interno, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese, e tutti i nove posti al banco del governo sono occupati da ministri. L’Emiciclo è pieno di deputati. Non lo sono ancora, invece, il Transatlantico e le tribune.

Ieri Con 262 sì, 40 no e due astenuti, il Senato ieri ha dato la fiducia al governo guidato dal premier Mario Draghi. Tra i contrari, ci sono 15 voti del M5S. Il capo politico dei Cinquestelle Vito Crimi ha scritto stamattina su facebook che i senatori che hanno votato contro saranno espulsi dal partito. Tra questi ci sono big come Barbara Lezzi e Nicola Morra. Lezzi ha risposto all’espulsione candidandosi a diventare uno dei cinque membri del nuovo direttivo che sostituirà la figura del capo politico. Matteo Salvini intanto annuncia che stanno per arrivare delle new entry nel Carroccio: alcuni di questi provengono proprio dal Movimento 5 stelle.

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IL MESSAGGERO

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