Draghi: «Tutto interessante». E dai ministri consigli sui riti del Palazzo

Se questa è la distanza dai ministri, figurarsi quella dai parlamentari: così per quarantott’ore in Parlamento lui ha ascoltato loro per capirli e loro hanno guardato lui per studiarlo. Al termine della missione i deputati, come fossero investigatori privati, di Draghi hanno scoperto che indossa un orologio con funzioni di telefono, «ma siccome non l’ha mai usato vuol dire che il suo numero ce l’hanno solo la moglie, la Merkel e Mattarella». Ed è vero che non ha mosso ciglio, nemmeno quando è accaduto ciò che aveva già messo in preventivo, «perché ci sarà chi mi insulterà». L’unica volta che si è acceso è stato quando il renziano Roberto Giachetti l’ha paragonato a Francesco Totti, e al tifo per la Roma dicono che non sappia mai resistere.

Per il resto è rimasto impassibile e i parlamentari anziani, in modo bipartisan, hanno infine immaginato cosa Draghi abbia potuto commentare al termine della discussione: «Ma chi me l’ha fatta fare a venire in questa gabbia di matti». Ma è una libera interpretazione di chi in varie legislature ne ha viste tante eppure non le aveva viste tutte. È stato per via di certi interventi dadaisti, a volte surrealisti, in un caso incomprensibile. Almeno all’inizio. È stato quando il vice capogruppo dei grillini Riccardo Ricciardi ha cominciato a dire che delle riforme cinque stelle non si poteva toccare nulla e tutti immaginavano che non avrebbe dato la fiducia al governo. E invece no, cioè sì, votava sì e Draghi per una volta ha mosso il capo si è girato verso Luigi Di Maio e gli ha chiesto chi fosse il deputato. Non si conosce la risposta del ministro degli Esteri.

Si sa qual è il commento di Bruno Tabacci, che ha dimestichezza e confidenza con ilpresidente del Consiglio e prevede che «dopo due giornate così Mario qui dentro non lo vedremo più per un bel po’. Avrà fatto il pieno». Ha fatto intanto il pieno di voti di fiducia e incassato il no di Giorgia Meloni, che al termine della sua appassionata spiegazione ha avvisato Draghi di stare attento: «Vedrà che quando inizierà il semestre bianco, molti di quelli che oggi la applaudono saranno dissidenti». Non è la prima volta, anche durante le consultazioni la leader di Fratelli d’Italia si era lasciata andare a «un consiglio non richiesto»: «Ovviamente se posso, presidente. Ecco, fossi in lei metterei dei limiti ai partiti, dei paletti da non fare oltrepassare. Altrimenti le prendono il dito, il braccio e tutto il resto».

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