COMUNICATO STAMPA – Convegno psicologi su nuove sfide Ue per diritti umani



Associazione ReDiPsi promuove dialogo su tutela e promozione diritti imprescindibili per Stati Ue

Si terrà lunedì 22 febbraio, alle ore 21, il webinar dedicato alla tutela dei Diritti Umani in Europa, organizzato dall'”Associazione ReDiPsi – Reti di Psicologi per i Diritti Umani“, che vedrà la partecipazione di importanti ospiti esperti di Diritto Umanitario e politica estera. Nel corso della serata si alterneranno gli interventi di: Fausto Pocar, Professore emerito di Diritto Internazionale dell’Università Statale di Milano, Presidente dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario; Bruno Marasà, già Funzionario Europeo. Esperto di politica estera e comunicazione istituzionale.
Modereranno l’incontro Gabriella Scaduto, Psicologa, Psicoterapeuta e Presidente di ReDiPsi e Riccardo Bettiga, Psicologo e Psicoterapeuta.
“Bisogna parlare sempre di più di diritti umani e della loro tutela, noi psicologi siamo, in prima linea per la loro salvaguardia. La psicologia deve avere un ruolo di stakeholder e dialogare con le altre professioni, e con la politica”, afferma Gabriella Scaduto Presidente di ReDiPSi – Reti di Psicologi per i Diritti Umani. 
“La tutela dei diritti umani è un patrimonio dell’Unione europea. Valori e principi connessi al loro rispetto sono scritti nei Trattati, ma anche nelle normative legislative e negli accordi con i Paesi terzi. Una particolare attenzione per questo tema c’è nel Parlamento europeo. Con il Premio Sacharov, che ogni anno viene conferito a quanti si battono per la libertà di pensiero e la tutela dei diritti umani, il Parlamento conclude un’azione di monitoraggio e intervento permanente. La questione che si pone oggi è quella di aggiornare il catalogo dei diritti umani rispetto ai nuovi conflitti sparsi nel mondo, alle conseguenze delle migrazioni. Anche l’invadenza delle nuove tecnologie, in termini di tutela della privacy e del controllo dei grandi gestori del web pone seri problemi. Infine, non si possono ignorare le recenti violazioni da parte di alcuni Stati membri dell’UE, Polonia e Ungheria in primo luogo”, afferma Bruno Marasà.

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