Arcuri e la strategia dell’immersione per inseguire la riconferma

Perché a prima vista potrà sembrare strano, ma anche dopo il ridimensionamento del suo ruolo a vantaggio della Protezione civile, con le inchieste sulle mascherine in cui è parte lesa ma che comunque non aiutano, insomma quando persino la congiuntura astrale sembra sfavorevole e il destino appare segnato, Arcuri non si rassegna. E spera ancora di essere confermato nel suo incarico dal nuovo governo.

Il suo mandato è legato allo stato d’emergenza, che al momento scade alla fine di aprile. Ma che, salvo miracoli, verrà di nuovo prorogato.

In realtà, però, il suo incarico potrebbe scadere un mese prima, alla fine di marzo. E questo perché nel decreto legge Milleproroghe, approvato dal governo Conte 2 e ancora in Parlamento per la conversione, ci sono due righe che potrebbero riguardare anche lui. Dicono che una serie di termini di legge sono «prorogati fino alla data di cessazione dello stato di emergenza». E fin qui ci siamo. Ma poi aggiungono che le proroghe «comunque non possono andare oltre il 31 marzo 2021».

Fine marzo o fine aprile? L’interpretazione è dubbia e se un mese sembra poco, in realtà potrebbe essere tantissimo. Da aprile in poi, se non ci saranno altre brutte sorprese, la disponibilità dei vaccini non dovrebbe essere più un problema. Nel terzo trimestre di quest’anno è prevista la consegna di 64 milioni di dosi. E i numeri potrebbero essere anche più alti, se il potenziamento della produzione sul quale finalmente si è concentrata anche la Commissione europea dovesse dare i suoi frutti.

Ad aprile, insomma, potrebbe arrivare la svolta. Ed essere ancora della partita in quel momento potrebbe fare la differenza tra la conferma e il fine corsa.

La strategia dell’immersione potrà funzionare oppure no. Ma resta l’unica strada possibile. Una prova? L’8 febbraio Mario Draghi cominciava il secondo giro di consultazioni. Era chiaro che il suo governo stava per nascere con una maggioranza da quasi tutti dentro. Nello stesso giorno veniva pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» il decreto con il via libera agli anticorpi monoclonali. Come per i vaccini, anche in questo caso la distribuzione è stata affidata ad Arcuri.

Inevitabile, visto che il commissario all’emergenza era ed è ancora lui. Ma forse con una conferenza stampa in più o un’altra intervista in tv non sarebbe andata così. L’immersione era già cominciata.

CORRIERE.IT

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