Covid, Brescia in zona arancione «rafforzata» dalle 18: scuole chiuse dagli asili nido all’università
«Oggi il presidente emanerà un’ordinanza per l’istituzione in tutta la provincia di Brescia di una zona arancione rafforzata» che prevede «anche la chiusura scuole elementari, dell’infanzia, nido» ma anche le lezioni in presenza in università. Dalle 18 scatteranno tutti gli altri divieti previsti dalla zona arancione come quello «di spostarsi nelle seconde case»: lo ha detto l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti intervenendo in Consiglio regionale. Il provvedimento riguarda anche alcuni comuni della bergamasca (Sarnico, Gandosso, Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Villongo, Castelli Calepio e Credaro) e Soncino in provincia di Cremona.
La terza ondata
«La provincia di Brescia ha un’incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde. Allo stato attuale, la situazione è sotto controllo e gestibile rispetto all’autunno passato, in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia. Uno stato che va aggredito immediatamente» ha aggiunto Guido Bertolaso. Già ora i reparti di rianimazione a Brescia sono «sotto stress» e per questo Areu ha «già trasportato pazienti nelle aree limitrofe». Ad allarmare è la diffusione delle varianti che raggiunge il 39% dei contagiati. «I dati mostrano che a Brescia è evidente una terza ondata: è il punto che va aggredito e su cui bisogna intervenire immediatamente» ha spiegato in consiglio regionale il consulente alla vaccinazione in Lombardia Guido Bertolaso.
Vaccini «strumento di contenimento»
Insieme alla chiusura delle scuole, la Lombardia ha avviato la rimodulazione della campagna vaccinale. «Per quanto riguarda la provincia di Brescia, saranno prioritariamente vaccinati gli abitanti dei 103 comuni con una incidenza del contagio superiore a uno ogni 250 abitanti» fanno sapere da Regione. In pratica, ha spiegato la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti, si comincerà a vaccinare nei Comuni dove ci sono i focolai, per evitare di riempire gli ospedali. «Regione Lombardia attuerà una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario di contenimento del contagio ha spiegato Moratti —: verranno concentrati, nei limiti del possibile e delle linee guida del ministero, le attività di vaccinazione.
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