Attanasio e Iacovacci, rientrate le salme: accolte da Draghi. I troppi dubbi sull’ok al convoglio

Fiori e carezze

Le bare tornano in Italia nel buio, con gli onori dovuti a un ambasciatore e a un militare caduti così. Coperte dai fiori a Kinshasa le accarezza Zakia, la moglie di Luca, che tiene le tre bambine protette dalla tragedia. E abbracciate dai tricolori le riceve a Ciampino il premier Mario Draghi — non c’è il presidente Mattarella solo perché non sta bene —, in attesa dei funerali solenni. Prima, le autopsie: gli investigatori dei Ros hanno preteso che i congolesi toccassero il meno possibile la scena del crimine, chiedendo di controllare le armi di tutti i soldati e i ranger della sparatoria.

I proiettili

Bisogna capire di chi sono, i proiettili che hanno ucciso. Con una rapidità sorprendente, per un governo che non ha mai fornito nemmeno i dati definitivi delle ultime elezioni, il ministro dell’Interno di Kinshasa è riuscito in 24 ore a twittare (e poi cancellare) che l’agguato era «specificamente mirato contro l’ambasciatore italiano», concludendo che i machete e i cinque Ak-47 appartenevano di sicuro ai guerriglieri hutu del Fdrl, il Fronte democratico di liberazione del Ruanda, una delle 170 bande che spadroneggiano nella savana dell’Est. Noi non c’entriamo, ha smentito in un attimo il Fronte, e poco conta che i banditi parlassero ruandese in una regione dove il ruandese lo parlano tutti: «Anziché ricorrere ad accuse frettolose, chiediamo un’inchiesta indipendente per fare piena luce sulle responsabilità di questo ignobile assassinio. Il convoglio è stato attaccato non lontano da postazioni delle forze armate congolesi e dell’esercito ruandese» (che ha da mesi sconfinato). Quante mezze verità: il capo della polizia locale, nonostante i suoi uomini l’avessero accolto all’aeroporto di Goma, ripete che nessuno sapeva della presenza dell’ambasciatore. E i rapiti del convoglio? Mistero su chi siano, e se ci siano. «È stato un attacco insolito», commenta Christophe Garnier, capo dei medici Msf in Congo: «L’ha organizzato gente esperta. E se gli ostaggi sono stati uccisi, forse era per mandare un messaggio. A chi? Non è chiaro».

CORRIERE.IT

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