La tecnologia che renderà più pulito il Pianeta
Negli ultimi dieci anni è sembrato che occorressero sempre altri tre anni almeno prima di poter mettere a punto vetture a guida autonoma. Presto o tardi, in ogni caso, arriveranno. A Phoenix, Waymo ha già avviato un servizio di corse di automezzi senza conducente. Un po’ come Uber e Lyft, ma senza nessun autista sul sedile anteriore. Nel frattempo, nel settore delle auto elettriche, Toyota sta mettendo a punto un veicolo in grado di percorrere 498 chilometri con una sola carica completa che avviene in dieci minuti.
E dalla stampante in 3D esce una succulenta bistecca
di Enrico Franceschini
Potremmo andare avanti a lungo: l’intelligenza artificiale fa progressi; l’esplorazione spaziale sembra aver ripreso le sue missioni con vigore; molte tecnologie antinvecchiamento sono in corso di ricerca; sul Times si è parlato di un farmaco antiobesità. Si è arrivati addirittura a produrre carne sintetica in laboratorio. Si tratta di carne ottenuta da cellule animali, che ci permetterebbe di gustare saporite bistecche e Chicken McNuggets senza dover macellare mucche e polli. Alimentazione
Singapore, dal laboratorio al ristorante: arriva la carne di pollo sintetica che vuole aiutare l’ambiente
Naturalmente, non tutti questi filoni saranno redditizi, ma che cosa
accadrebbe se poco alla volta riuscissimo a creare un mondo con energia
pulita a basso costo, automobili senza conducente e a dare maggiore
energia agli anni produttivi delle nostre vite e ad allungarli?
Sul versante positivo, la produttività globale ripartirebbe di
slancio. Quella che gli economisti chiamano produttività totale dei
fattori arranca da anni con aumenti compresi tra lo 0 e il 2%. La nostra
economia e il nostro mondo sarebbero assai diversi.
Sul versante negativo, gli sconvolgimenti sarebbero anch’essi enormi.
Che cosa accadrà a tutti gli autisti? Che cosa accadrà alle persone che
lavorano negli allevamenti, se con la carne sintetica i laboratori
dovessero conquistare una quota significativa del mercato? Le difficoltà
politiche saranno complicate ancor più dal fatto che la gente che trae
benefici da questi settori hi-tech perlopiù tende a vivere in stati
democratici con alti livelli di istruzione, mentre i lavoratori delle
industrie ormai obsolete dovrebbero trasferirsi e finirebbero nelle
regioni repubblicane meno istruite del Paese.
Cavalcheremmo la tigre di un rapido cambiamento. L’economia
crescerebbe più velocemente, ma milioni di persone andrebbero incontro a
grandi difficoltà per inserirsi e trovarvi il loro posto. Il reddito
universale di base diventerebbe un argomento incandescente.
Gli investimenti del governo hanno alimentato buona parte di questo
progresso e il governo dovrà escogitare nuove modalità per mitigarne in
modo efficace gli impatti. In ogni caso, è sempre meglio affrontare le
sfide del dinamismo che quelle del rallentamento. Vivremmo più a lungo e
più sani. L’energia sarebbe più pulita e conveniente. Saremmo pervasi
da una sensazione maggiore di progresso e meraviglia.
In una settimana di grande sconforto politico, ho pensato che vi avrebbe fatto piacere ricevere qualche buona notizia.
Traduzione di Anna Bissanti
LA STAMPA
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