C’è l’allarme terza ondata. Scattano le microzone rosse per frenare il contagio
Sul piano nazionale, i nuovi casi di coronavirus ieri si sono attestati a quota 13.314 su 303.850 tamponi, un tasso di positività arretrato al 4,4% contro il 5,6% di lunedì, quando i test si erano fermati a 170.672. I decessi sono stati 356 rispetto ai 274 morti e ai 9.630 casi di due giorni fa. Cresce il numero di posti occupati nelle terapie intensive, da 2.118 a 2.146, con 28 persone in più. C’è anche un bilancio aggiornato dei medici uccisi dal coronavirus dall’inizio della pandemia: è salito a 328 morti fra personale in servizio, in pensione o richiamato al lavoro a causa dell’emergenza, calcola la Federazione nazionale degli ordini dei medici. Giannini: “Il governo è cambiato, l’emergenza Covid no: per questo Draghi conferma la linea del rigore sui lockdown”
Ci sono le zone gialle, quelle arancio e poi ci sono le microzone rosse, come quelle decise nel Lazio, dove il Comune di Torrice si è aggiunto a quelli di Carpineto, Colleferro e Roccagorga. Si sconta l’arrivo delle varianti inglese e brasiliana. In Sicilia, situazione analoga a San Cipirello e San Giuseppe Jato, e in Toscana a Cecina per una settimana. A Sanremo e Ventimiglia sono state decise restrizioni più dure rispetto a quelle delle zone arancioni, anche se tecnicamente le due città non sono rosse. In Lombardia, istituite da ieri con un’ordinanza del governatore Fontana zone arancioni rafforzate in tutta la provincia di Brescia e in otto comuni del Bergamasco e del Cremonese. Covid, un anno dopo. Che cosa si poteva fare e che cosa è stato fatto: le opinioni di un virologo e un matematico a confronto
Il governo intanto accelera sul nuovo dpcm con le norme anti-contagio che rimpiazzeranno quelle in scadenza il 5 marzo: ieri sera la riunione col premier Mario Draghi di ministri e tecnici. Gli allarmi da terza ondata provengono anche dall’Umbria, secondo l’analisi del fisico Luca Gammaitoni dell’Università di Perugia: «Ci sono alcuni elementi scientifici che fanno ipotizzare di essere vicini al picco della terza ondata della pandemia. Se continuiamo come negli ultimi 3 o 4 giorni, la prossima settimana potrebbero cominciare a scendere i positivi». Il giornale inglese The Guardian ha pubblicato un rapporto datato 4 febbraio 2020 in cui l’Italia si autovalutava al livello di preparazione 5, il più alto, nell’affrontare una pandemia. Ieri il rapporto è stato consegnato ai pm di Bergamo che indagano sulla gestione della crisi. Codogno, un anno dopo: quando il Covid si prese l’Italia – Il reportage
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