Zingaretti, la difesa della D’Urso e il pensiero “forte” dei progressisti
L’Italia sta attraversando una crisi talmente grave e profonda che viene spontaneo chiedersi che senso possa avere il tweet scritto ieri dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, a sostegno del programma televisivo di Barbara D’Urso. Certo, nessuno nega l’importanza di portare la politica vicino alla gente. Ma come si fa a immaginare anche solo di avvicinare la gente alla politica quando i responsabili politici non si occupano di chi, in questa crisi, sta affogando? Mi chiedo: nel giorno in cui un tribunale impone di assumere 60 mila rider perché «non sono schiavi», è possibile che la più importante forza della sinistra italiana si preoccupi di una star televisiva e non di loro? Sono talmente costernata dal tweet, che mi sorge persino il dubbio che Giovanni Orsina non abbia poi avuto così torto quando ieri, sulle pagine di questo giornale, ha violentemente denunciato la «fragilità del pensiero progressista». Poi, riprendendo con attenzione e calma il commento di Orsina, i dubbi si dissipano: Giovanni ha torto, perde di vista il cuore stesso dei valori della sinistra e si concentra sul “mito della propria superiorità morale” cui, di fatto, credono solo in pochi.
Intendiamoci, sono io la prima a essere stanca di chi, rivendicandosi di sinistra, guarda e giudica tutto e tutti dall’alto delle proprie convinzioni senza mai buttarsi nella mischia, attraversare il fango della condizione umana, vivere sulla propria pelle il dramma della perdita di un lavoro o anche lo sradicamento di chi ha dovuto lasciare il proprio paese, la propria madre lingua e i propri cari. Sono stufa di chi, cancellando la storia delle lotte a fianco dei più fragili, pensa che la sinistra debba ormai essere “progresso” e “movimento”, come scrisse Matteo Renzi nella prefazione al celebre saggio di Norberto Bobbio, “Destra e sinistra”, immaginandosi eticamente superiore a chi aveva gli occhi rivolti al passato. Tanto più che chiunque pensi di essere moralmente superiore agli altri ha capito molto poco di cosa sia la morale.
Come sa bene chi la filosofia morale la studia e l’insegna, esistono sistemi etici differenti, che si fondano su valori differenti, e che non per questo possono essere gerarchizzati: si può scegliere di fondare il proprio pensiero etico sull’utilità, sulla libertà, sull’autonomia o sulla dignità, e ogni scelta è degna di interesse e di rispetto, anche se poi le posizioni che si assumono di fronte ai dilemmi morali sono opposte (esattamente come sono opposte le conclusioni cui si giunge se si scelgono i postulati di una geometria euclidea oppure di una geometria ellittica o iperbolica).
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