Covid in Toscana, impennata di nuovi casi: 1.374. A Cecina scatta la Zona Rossa: cosa si può fare
Dopo sette giorni consecutivi di numeri stabili dei nuovi contagi (tra gli 800 e i 1.000 al giorno), in Toscana la giornata di giovedì registra un boom di positivi, 1.374. Un dato così alto non si registrava dal 22 novembre. Alta anche la percentuale di positività al tampone, il 10,9%. Rispetto alla settimana scorsa, i contagi crescono ormai di ben oltre il 50%.
Il governatore della Regione Eugenio Giani comunque conferma che l’Rt, l’indice di trasmissione del virus, «è a 1,19, sotto l’1,25 che farebbe scattare la Zona Rossa. Dovremmo rimanere arancioni». L’Rt a 1,19 è calcolato dall’Agenzia regionale di Sanità provvisoriamente, prima del calcolo ufficiale dell’Istituto superiore di Sanità. Da almeno 7 giorni sia il numero dei nuovi contagiati sia il tasso dei positivi al tampone sembrano essersi assestati. Secondo il rapporto della Fondazione Gimbe, la nostra regione ha un tasso di 150 nuovi contagi settimanali ogni 100.000 abitanti, perfettamente nella media nazionale, ma il suo tasso di crescita dell’epidemia è superiore alla media italiana e la pone tra le 8 regioni con le peggiori performance.
Intanto Cecina è la prima Zona Rossa locale della Toscana, decisa per arginare l’aumento dei contagi Covid. Ma è destinata a non restare l’unica. A Cecina due focolai — in una Rsa ed in una scuola elementare — ed un evento pubblico, cioè una messa con le suore della Rsa, hanno portato in alto i positivi e fatto preoccupare il sindaco Samuele Lippi (in una città in cui però proprio pochi giorni fa si sono tenuti mercati all’aperto e persino lo «sbaracco», una vendita straordinaria in strada, con diverse folle e altrettante polemiche). Quindi, scuole chiuse, divieto di spostamento in entrata e uscita dal territorio comunale se non essenziale, anche verso abitazioni private se non la propria, sospesi i mercati e chiusi i negozi non alimentari, bar e ristoranti fanno solo asporto. Restano aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. «Terremo questi divieti per 9 giorni. Lo stesso processo potrebbe esserci per altri Comuni»» spiega il governatore Eugenio Giani, che ha condiviso la scelta col sindaco.
L’altro Comune sotto osservazione era Monteroni d’Arbia, ma non entrerà subito in Zona Rossa, nonostante sia stata verificata la presenza della variante brasiliana: «Abbiamo fatto mille tamponi, nessun positivo. Ci siamo aggiornati a domani» dice Giani che reputa questi tipi di screening essenziali, «un sistema che sta funzionando: il progetto Territori sicuri è molto efficace. Lo è stato a Chiusi, sta funzionando a Sansepolcro, a Limite e Capraia».
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