Il “Sistema” ora ha paura
No, c’è da chiedersi se la magistratura oggi è un corpo libero dello Stato o se è ostaggio di ricatti interni, per cui nessuno può spingersi oltre nell’azione di vera pulizia, pena il rischio di essere a sua volta travolto da vendette e veleni. Io, che con quel mondo ho preso confidenza raccogliendo tante ore di «confessioni» di Palamara, sono giunto alla conclusione che non stiamo parlando di persone libere di rispondere alla propria coscienza e alle leggi, tanti sono gli intrecci indicibili che hanno costruito l’attuale assetto sia del Csm che delle principali procure.
La procura della Repubblica di Perugia, titolata a indagare sui magistrati romani, e i suoi giornali amici stanno facendo il possibile per spostare l’attenzione dal «caso giustizia» al «caso Palamara», cioè a una banale storia di un magistrato mattacchione. A difendere il «Sistema» con patetici tentativi di depistaggio dell’attenzione e dell’opinione pubblica, sono scese in campo anche le grandi firme del giornalismo giudiziario, le stesse che per anni hanno tenuto bordone al «sistema Palamara». Buon segno, significa che sentono mancare il terreno sotto i piedi. E, a occhio, siamo solo all’inizio.
IL GIORNALE
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