Covid, alleanze, difesa. Draghi: all’Europa serve una bussola strategica
Il premier Mario Draghi
Dopo l’emergenza Covid e gli sforzi da mettere in campo a livello Ue per accelerare sulla produzione di vaccini, sul tavolo dei leader, nel secondo giorno di Consiglio europeo in formato video, ci sono difesa e sicurezza, rapporti con la Nato e i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’Ue sta cercando di ridefinire il proprio posto negli equilibri globali. In Europa «siamo pronti a fare la nostra parte per essere un partner forte e affidabile. Non solo per gli Usa, ma anche per l’Onu e i partner regionali — ha detto il presidente Charles Michel —. Vogliamo aumentare gli investimenti nella difesa e le capacità civili e militari».
Le capacità militari
Non bastano le buone intenzioni. Una delle «principali debolezze» dell’Ue è «la frammentazione dei diversi sistemi militari», ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Ma «ci stiamo lavorando — ha proseguito — uno scopo è avere un approccio comune alle capacità militari che condividiamo nell’Ue, svilupparle insieme. Non è solo interoperabilità». Per la presidente «un’ottima cooperazione con la Nato resta una priorità» ma ci sono scenari in cui la Nato non è coinvolta e l’Ue deve essere capace di muoversi sola.
La Ue e la Nato
Le sensibilità sulla difesa tra i 27 Stati Ue sono differenti. I Paesi dell’Est restano saldamente ancorati alla Nato in un’ottica anti russa. La Francia spinge per una maggiore autonomia strategica che investe tutta l’industria inclusa quella della difesa. L’Italia del premier Mario Draghi è una cerniera tra le due posizioni. Le dichiarazioni programmatiche in Parlamento erano state chiare: «Questo governo sarà convintamente europeista e atlantista — aveva detto —, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia». E Draghi intervenendo al video summit ha confermato la posizione. Ha sottolineato l’importanza dell’autonomia strategica dell’Ue in un quadro di complementarietà con la Nato e di coordinamento con gli Usa, collaborazione resa più facile dall’amministrazione Biden. Ma esistono anche nuove minacce e per il premier l’Ue deve continuare a rinforzare la cooperazione con la Nato. Il rilancio dell’agenda transatlantica è un obiettivo cruciale.
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