Un cigno bianco insidia i mercati

Inconsulta o no, quest’ultima “scenata” delle obbligazioni va presa sul serio per tre motivi. Il primo è che la salita nei rendimenti dei buoni-Usa ha reso più cari i mutui – un fattore che potrebbe colpire il mercato immobiliare americano, uno degli ingredienti-chiave della ripresa. Il secondo è che, quando i buoni del Tesoro di Washington rendono di più, gli investitori abbandonano i mercati emergenti per comprare beni in dollari, danneggiando le economie in via di sviluppo. E il terzo è che la continua ascesa dei tassi Usa renderebbe le obbligazioni più allettanti delle azioni, mettendo a rischio il lungo periodo di crescita delle Borse occidentali (non a caso, mercoledì i mercati americani sono stati in caduta libera).

E’ possibile che le obbligazioni si calmino nei prossimi giorni ma se non ne avessero voglia i banchieri centrali dovranno intervenire. La Banca centrale europea è già scesa in campo. Christine Lagarde questa settimana ha detto che la Bce sta “monitorando” i tassi delle obbligazioni a lungo termine. Purtroppo “l’intervento verbale” della presidente non ha avuto un grande effetto: i tassi dei bund tedeschi sono scesi per un breve periodo ma sono già tornati ai livelli precedenti. Il prossimo passo sarebbero gli interventi sui mercati, come ha già fatto la Banca centrale australiana comprando i buoni del governo di Canberra.

Per le banche centrali delle economie-guida, sarebbe una decisione quasi assurda, visto che già stanno comprando miliardi e miliardi di obbligazioni governative per aiutare le loro economie. Ma quando il nemico è invisibile e irrazionale come lo spettro dell’inflazione, c’è spesso bisogno di misure straordinarie. 

LA STAMPA

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.