Il premier smantella il metodo Conte: cabina di regia a due sul piano vaccini
La cabina di regia nazionale si occuperà di monitorare e gestire le criticità, così come il pagamento delle dosi opzionate all’Unione europea. Spiega una fonte della Protezione Civile che chiede di non essere citata: «Ci sono Regioni in grado di gestire la vaccinazione di massa, altre no. A Roma hanno attrezzato la Nuvola di Fuksas, si immagini cosa significa portare i vaccini sull’Appennino centrale. Il nostro lavoro sarà di rafforzare gli hub vaccinali dove necessario». Il personale e i volontari della Protezione civile – che già ora gestiscono bandi per l’assunzione di medici e infermieri – si occuperanno di attrezzare spazi pubblici, parcheggi, tensostrutture.
Difficile dire se tutto ciò permetterà di salire da centomila vaccinazioni al giorno a duecentomila o – come azzardano alcuni – fino a mezzo milione. Tutto dipenderà da due fattori. Il primo: l’arrivo delle dosi dalle aziende farmaceutiche, su cui pesa la pressione di Draghi. Il secondo: oltre al coinvolgimento della Protezione civile nel piano, quello dei medici di famiglia e delle farmacie, alle quali una legge recente offre la possibilità di distribuire le dosi alla presenza di un medico. Secondo le stime del ministero della Salute, che con i medici di base ha firmato un protocollo, per far volare la percentuale di vaccinati basterebbe l’adesione alla campagna della metà di loro.
LA STAMPA
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