Sotterrato lo stile “Casalino”, ora Draghi punta a riformare il Cts
Allo stesso modo, le designazioni dei successori di Borrelli e Arcuri, Fabrizio Curcio e Francesco Paolo Figliuolo, sono stati annunciati in modo “tradizionale”, ossia a mezzo stampa, senza megaconferenze circensi.
Parafrasando Flaiano, Draghi è consapevole del fatto che la situazione sia grave ma sia stata affrontata in modo per nulla serio, pertanto la sua riforma in nome dell’efficacia, dell’efficienza e della “militarizzazione” dell’azione di contrasto alla pandemia parte proprio dallo stile comunicativo.
Il prossimo passo, per potersi concentrare al massimo nella gestione del milione e mezzo di dosi di vaccino ancora ferme nei frigoriferi e delle quasi 30 milioni previste in arrivo nei prossimi mesi, è quello della riforma del Comitato tecnico scientifico. Oltre a snellire la struttura pur tenendo lo stesso perimetro d’azione, il Cts dovrà badare, una volta ancora, all’aspetto comunicativo. Basta dietrofront come quelli sulle scuole, sullo sport o sulle riaperture dei ristoranti anche a cena, basta messaggi contraddittori, serve una comunicazione che sia unitaria e che eviti di confondere le idee ai cittadini, supportando, e non mettendo in difficoltà, l’agenda governativa.
IL GIORNALE
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