Due miliardi, 48 aerei, 6 mila esuberi: una mini-Alitalia per voltare pagina

PAOLO BARONI

ROMA. La nuova Alitalia destinata a nascere già molto piccola, sarà ancora più piccola del previsto. Anziché 52 aerei ne metterà in pista 45-48, e i dipendenti saranno 4.500-4.800, anziché 5.500 come annunciato nelle settimane passate. Ieri il consiglio di amministrazione di «ITA», la newco che nei piani del precedente governo è chiamata ad ereditare le attività dell’ex compagnia di bandiera, si è riunito per un aggiornamento del processo di pianificazione che, spiega una nota della società, « è via via in completamento».

Il presidente Francesco Caio e l’ad Fabio Lazzerini si muovono tenendo presenti «tre fattori chiave»:«l’evoluzione del dialogo istituzionale, delle relative scadenze e delle implicazioni sulla struttura con cui ITA sarà autorizzata ad operare, l’aggiornamento delle proiezioni del traffico aereo atteso per i prossimi trimestri e le modalità e i tempi con cui Alitalia in Amministrazione straordinaria gestirà il processo di dismissione dei suoi asset». Nel corso della riunione ieri, in particolare, il cda ha esaminato un primo schema di pianificazione a cui il management sta lavorando per impostare l’avvio della fase operativa una volta concluso il dialogo istituzionale (in primis con l’Europa) che di fatto ne determinerà tempi e modalità. Un piano «flessibile»
A fronte di previsioni pessime circa la ripresa del traffico aereo nei prossimi mesi ITA ha deciso di mettere in campo «un piano flessibile». Per questo è stato deciso che la nuova società parta usando circa 2 dei 3 miliardi stanziati dal governo, mentre la quota restante verrà utilizzata in base alle necessità future come fosse una linea di credito. Caio e Lazzerini prevedono di avviare l’attività entro due mesi rilevando solamente aerei, piloti e rotte (61 in partenza, 93 a regime nel 2025, per un totale di 8,2 milioni di passeggeri trasporti destinati poi a salire a 22,5 fra 5 anni).

Quanto ai vari asset, più che lo «spezzatino» che tanto spaventa i sindacati, d’intesa col governo all’Europa si vuole proporre «un programma a step». Si partirà dunque rilevando direttamente tutto il settore dell’aviation, e poi sull’handling (ma lo stesso ragionamento potrebbe valere per le attività di manutenzione) c’è l’ipotesi di un accordo commerciale, ma non si esclude nemmeno che ITA possa anche farsi avanti con un partner, che potrebbe essere Lufthansa o Delta a seconda di come verranno definite le alleanze internazionali, e partecipare alla gara che potrebbe essere bandita entro l’estate.

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