Tre mesi, resistere tre mesi
di MICHELE BRAMBILLA
Ma com’è possibile? Com’è possibile che gli Stati Uniti abbiano già vaccinato settanta milioni di persone, che saranno centocinquanta a fine mese? E che a fine maggio gli americani saranno tutti vaccinati? E che in Texas ormai non serva più nemmeno la mascherina? E che in Inghilterra tra poco avranno l’immunità di gregge? E che il Marocco che noi così tanto sottovalutiamo ci abbia stracciato come percentuale di vaccinati? Insomma com’è possibile che l’Europa sia così clamorosamente indietro? E che in Italia ciascuna Regione faccia a modo suo? E che la tanto sottovalutata Sicilia sia molto più avanti rispetto alle regioni del Nord, che tragicomicamente arrancano? Com’è possibile?
A queste domande dedichiamo le pagine quattro e cinque del nostro giornale di oggi, prendendo atto che il mondo è ormai diviso in due: da una parte quello già Covid-free o prossimo a diventare Covid-free; dall’altra quello ancora costretto a chiudere i bambini in casa, a far fallire baristi e ristoratori per non parlare di chi lavora nel mondo dello spettacolo eccetera. Siamo indietro: noi europei e noi italiani siamo forse inaspettatamente indietro. Fin quando c’era da affrontare la pandemia, tutto il mondo era in difficoltà. Ma da quando sono arrivati i vaccini, si è visto chi si sa organizzare e chi no. Il caos, l’anarchia che regna in Italia a causa di uno sciagurato (in questo caso sì, sciagurato) “federalismo sanitario“ è una vergogna. Ciascuna Regione ha regole proprie per raccogliere le prenotazioni e per somministrare i vaccini; ha regole diverse anche su quali categorie vaccinare per primo. E così, siamo nella palta più totale, con decine di migliaia di fiale ferme nei frigoriferi in attesa che Sua Maestà la Burocrazia decida il loro utilizzo.
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