Irak, 13 razzi contro la base americana. Un aereo e blindati per l’arrivo del Papa
La sicurezza del Papa fino a Mosul sarà garantita dall’esercito e polizia iracheni con grande dispiegamento di uomini e mezzi. Nel nord dell’Irak, anche se non viene confermato ufficialmente, saranno i Peshmerga curdi della regione autonoma ad assicurare l’incolumità di Francesco. «Un piano di contingenza della coalizione esiste per la sicurezza del Papa. Se sarà necessario interverremo su richiesta irachena o curda» spiega la fonte del Giornale.
Più che i gruppi sciiti Francesco è considerato «il re dei crociati» dalle cellule dello Stato islamico. Dalla Siria si sarebbe infiltrato un centinaio di jihadisti nelle ultime settimane, anche se nessuno parla di minaccia diretta alla visita del Papa.
Il 26 febbraio è stato arrestato Bashar Mustafa, il capo dei cecchini dell’Isis super ricercato. Più che il Papa avrebbe avuto nel mirino alti ufficiali della coalizione internazionale compreso il generale Principe.
La vera minaccia è che esisterebbe una tacita alleanza tattica fra cellule jihadiste e alcune milizie sciite estremiste contro il comune nemico americano. La fonte internazionale rivela che «abbiamo informazioni di intelligence di posti di blocco in mano a gruppi sciiti dove sono stati fatti passare i terroristi orfani dello Stato islamico».
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IL GIORNALE
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