Lockdown a Pasqua, zona rossa nei weekend e coprifuoco alle 20: il piano del governo se esplodono i contagi
Il 33% in più in sette giorni. Ma nel summit di palazzo Chigi è stato anche osservato, appunto, che è preferibile aspettare qualche giorno, vedere gli effetti della chiusura totale delle scuole nelle zone rosse e degli interventi mirati e chirurgici nei territori dove sono presenti focolai.
E poi valutare quali misure prendere. Sul tavolo del vertice, si diceva, Brusaferro ha gettato l’ipotesi del “giallo intenso” con il coprifuoco alle 20 in tutte le Regioni. Ma la decisione è stata rinviata per i timori legati all’impatto che questa misura avrebbe sulle attività commerciali: dovrebbero chiudere le serrande alle 19. Altra stretta analizzata è la replica del sistema dei giorni festivi e prefestivi in rosso (Pasqua e Pasquetta incluse), già utilizzato tra Natale e la Befana. Traduzione: negozi, bar e ristoranti chiusi, confini comunali sbarrati, tutti costretti a restare a casa: si esce solo per ragioni di necessità, salute e lavoro. «Se la situazione dovesse precipitare», dice chi per il governo segue il dossier, «sarà inevitabile varare sia il coprifuoco, sia i week-end in rosso». E addio, tra l’altro, ai cinema e teatri aperti dal 27 marzo.
SEGNALI DI SPERANZA
L’eventuale nuova stretta però non dovrebbe durare più di un mese. Gli esperti sono convinti che dopo Pasqua la situazione migliorerà, sperando nell’arrivo in Italia di una valanga di vaccini e confidando nell’«effetto Figluolo», dal nome del generale dell’esercito appena nominato da Draghi supercommissario all’emergenza con il compito di dare una forte accelerazione alla campagna vaccinale. «Tanto più che qualche segnale di miglioramento già si vede», dice un componente del Cts, «grazie alle vaccinazioni eseguite, il personale sanitario non si ammala più e dalle Rsa non arrivano negli ospedali centinaia di ultraottantenni. E se tra fine marzo e inizio aprile arriveranno le dosi di vaccino promesse, sarà la svolta».
IL MESSAGGERO
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