Papa Francesco in volo verso l’Iraq. “Pellegrino di pace”
E Mattarella gli ha risposto così: “La Sua presenza in Iraq rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell’intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine. La missione di Vostra Santità assume, inoltre, una particolare valenza quale segno di continuità dopo il Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti, compiendo un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana”.
Nei giorni scorsi Bergoglio aveva ricordato come andare in Iraq fosse stato un desiderio anche di Papa Giovanni Paolo II: “Il popolo iracheno – ha detto – ci aspetta; aspettava San Giovanni Paolo II, al quale e’ stato vietato di andare. Non si può deludere un popolo per la seconda volta”.
Sicurezza rafforzata
Le autorità irachene hanno rafforzato le misure di sicurezza per garantire che la visita si svolga senza alcun turbamento nonostante i diversi attacchi avvenuti nelle ultime settimane. Migliaia di addetti alla sicurezza del ministero dell’Interno e della Difesa, oltre che di Intelligence e Sicurezza Nazionale sono già stati dispiegati in tutti i luoghi e le strade in cui andrà il Papa. La capitale Baghdad intanto ha approfittato della visita del Pontefice per dipingere i muri di alcune delle sue strade principali e adornare le chiese con immagini e bandiere.
Il programma di oggi
Quella di oggi per Francesco è già una giornata scandita dai primi incontri. All’arrivo, il primo previsto è quello con il premier iracheno, Mustafa Abdellatif Mshatat, conosciuto come Al-Kadhimi nella sala vip dell’aeroporto della capitale. Quindi il trasferimento al Palazzo presidenziale per la cerimonia ufficiale di benvenuto e la visita di cortesia al presidente della Repubblica irachena, Barham Ahmed Salih Qassim, nello studio privato del Palazzo. Al termine, il primo discorso ufficiale che il Papa terrà in terra irachena rivolto alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico e subito dopo, quando in Italia saranno le 14.15 circa, il trasferimento in auto sempre a Baghdad, alla cattedrale siro-cattolica di “Nostra Signora della Salvezza”, per l’abbraccio con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i catechisti.
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