Nei Dem una difficile successione

Di qui un ragionamento sui candidati che finora s’è svolto pressappoco così. No a Fassino, apprezzato da tutti per la sua esperienza, ma con alle spalle il ruolo di segretario dei Ds che mal si concilierebbe con lo stesso impegno alla guida del Pd. No alla Finocchiaro, anche lei molto stimata, ma fuori dalla vita politica dal 2018. “Ni” alle quattro possibili segretarie donne: Pinotti, Serracchiani, Fedeli e Madia, perfette ciascuna per rappresentare un’anima del partito ma non tutte le altre. No al triumvirato dei fondatori (qualcuno si era spinto a proporre anche questo): Veltroni, Prodi, Enrico Letta, perché darebbe la sensazione che l’attuale gruppo dirigente non sia in grado di esprimere una personalità nuova. No a Orlando, attuale vice segretario e ministro del Lavoro, e a Franceschini, capo delegazione al governo e ministro della Cultura, perché serve un segretario a tempo pieno. Così si è aperto lo spiraglio per Provenzano.

LA STAMPA

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