AstraZeneca, ok al vaccino anche per gli over 65. Attesa circolare del ministero

di Silvia Turin

AstraZeneca, ok al vaccino anche per gli over 65. Attesa circolare del ministero

Il vaccino AstraZeneca potrà essere somministrato anche alle persone con più di 65 anni, quindi a tutte le generazioni (sempre persone maggiorenni).

La prossima circolare

Lo conferma il ministro della Salute, Roberto Speranza, dicendo che ci sono «nuove evidenze scientifiche che dimostrano come questo vaccino possa essere utilizzato su tutte le fasce generazionali». Il Consiglio Superiore di Sanità ha dato il via libera poche ore fa e, nelle prossime ore, è attesa una specifica circolare del Ministero della Salute. È una notizia che «ci aiuta» e ci permetterà di «avere un pieno utilizzo» e di procedere «in maniera più spedita» anche «per vaccinare le persone più fragili», ha detto il ministro Speranza a Raitre. «A oggi abbiamo oltre 5 milioni di vaccinati, il prossimo trimestre sarà decisivo. Durante il primo trimestre abbiamo pagato una limitazione delle forniture. Dal 1 aprile ci aspettiamo arrivo di oltre 50 milioni di dosi, e puntiamo a raggiungere almeno la metà della nostra popolazione», ha concluso.

Via libera da Oms

Inizialmente autorizzato in Italia solo per over 55, in via preferenziale, il vaccino di AstraZeneca via via ha «guadagnato» l’accesso alle altre categorie. Il primo via libera ufficiale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è venuto a metà febbraio: lo ha raccomandato agli over 65 in un documento, che ha precisato che il vaccino può essere usato anche nei Paesi in cui sono presenti varianti del virus. Per il direttore delle emergenze dell’Oms, Mike Ryan, in questo momento è vitale utilizzare gli strumenti a disposizione per salvare vite: «La funzione primaria dei vaccini in questa fase è ridurre i ricoveri in ospedale e le vittime. E in questo senso stanno funzionando». Tutti i vaccini in uso in Europa e Usa, infatti, hanno mostrato sul campo una protezione contro ricoveri gravi e morte del cento per cento e AstraZeneca non fa eccezione. La sua limitazione era piuttosto dovuta alla scarsità dei dati a disposizione per le fasce di età più alte, piuttosto che ai risultati specifici.

Lo studio scozzese

Recentemente un altro studio effettuato dal servizio sanitario nazionale in Scozia «sul campo» ha offerto importanti conferme: i ricercatori hanno confrontato i risultati di coloro che avevano ricevuto la prima dose con quelli che non lo avevano fatto.

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