Grillo prova a ricucire con Casaleggio. Conte vuole scegliersi la squadra

Difficile convivenza quella tra Giuseppe Conte e Davide Casaleggio. Ambienti vicini all’ex premier ritengono che le strade siano sempre più distanti, ma Beppe Grillo sta provando fino all’ultimo ad evitare la frattura. Contatti tra il Garante e il figlio del co-fondatore ci sarebbero stati nell’ottica di fissare dei paletti ben chiari sulla possibilità d’azione dell’Associazione Rousseau. Richiesta avanzata anche dallo stesso Casaleggio in un lungo post.

Ma c’è anche chi è pronto a scommettere che “siamo in una fase finale”, come dicono alcuni big M5s nel commentare lo scontro con l’Associazione Rousseau: “Da un lato ci sarà il partito di Conte e dall’altro il Movimento di Davide Casaleggio”. La data da segnare sul calendario è mercoledì 10 marzo, quando Casaleggio presenterà il suo “Manifesto Controvento”. Dai toni e dalle risposte che arriveranno si capiranno i prossimi passaggi.

I suoi detrattori considerano questo manifesto come l’annuncio di un nuovo partito, se non fosse che Casaleggio considera M5s di sua proprietà dal momento che l’attuale simbolo “Blog delle Stelle” è dell’Associazione Rousseau. La questione è molto ingarbugliata, nel mezzo ci sono codici, regolamenti e l’esito potrebbe essere di fronte a un notaio.

Di tutto questo hanno parlato ieri Giuseppe Conte e Beppe Grillo a Marina di Bibbona, in Toscana, nella villa del Garante con tanto di foto sulla spiaggia diffusa dal Fatto Quotidiano. I due si sono visti da soli per fare il punto sul progetto di rifondazione del Movimento che il comico genovese vuole affidare all’ex presidente del Consiglio con un orizzonte che guarda al 2050. Data che comparirà senza dubbio nel nuovo simbolo e c’è chi non esclude che possa esserci anche il nome di Conte.

Intanto oggi, sul Blog delle Stelle, Casaleggio ha rivendicato la funzione di Rousseau non come “strumento” ma come “ecosistema” della democrazia partecipata. Il presidente dell’Associazione Rousseau rifiuta di essere incasellato nel ruolo di “fornitore di servizi” che gli è stato offerto come possibile soluzione del conflitto. “Rousseau – è il passaggio chiave del nuovo post – non è uno strumento o un media da utilizzare per il voto, ma rappresenta una architettura digitale della partecipazione”. E poi ancora: “In questa delicata e fondamentale funzione è necessario definire, pubblicamente e definitivamente, lo spazio di azione attraverso il quale poter esercitare pienamente un ruolo di garanzia di metodi e di processi trasparenti e condivisi e per poterlo fare in maniera indipendente”. Ecco la richiesta di chiarezza che Casaleggio ha avanzato, anche telefonicamente, al Garante.

Parole che sembrano tendere a rottura imminente se Conte e Grillo non vorranno mettere l’Associazione Rousseau al centro della vita del nuovo partito. L’annuncio del “Manifesto Controvento” da parte dei Casaleggio viene visto come una fuga in avanti, che non risponde ai compiti previsti dal Codice etico e nel regolamento del Comitato di garanzia del M5S, dove si parla di ’piattaforme tecnologiche’. Inoltre, come era trapelato nei giorni scorsi, l’ex presidente del Consiglio immagina un partito più snello nelle procedere. E non un partito che impone ai parlamentari di versare 300 euro ogni mese a un’Associazione che si occupa di consultazioni online. Adesso si cerca una mediazione per non arrivare alla rottura con Casaleggio, quindi una parte del Movimento.

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