Vaccino, prima gli anziani o il futuro dei giovani? L’incubo del conflitto tra generazioni
Il punto è che il contrasto tra l’esigenza di salvare chi rischia di più per la salute e quella di garantire un futuro a chi studia o produce reddito rinvia a quel conflitto generazionale che esisteva anche prima che esplodesse la pandemia, certificato (ma è solo l’aspetto più eclatante) da due numeri: alle pensioni va una quota sempre maggiore del Pil (oltre il 17%), all’istruzione meno del 4%.
E, del resto, è anche per questa contrapposizione pregressa che la pandemia, come spiegano dal Censis, ha fatto emergere nei giovani un “nuovo rancore sociale – si legge nell’Osservatorio “La silver economy e le sue conseguenze nella società post Covid-19″ – alimentato e legittimato da un’inedita voglia di preferenza generazionale nell’accesso alle risorse e ai servizi pubblici legata alla visione degli over 65 come privilegiati dissipatori di risorse pubbliche”. Eppure, un anziano su tre era e resta un aiuto fondamentale per i familiari, come emerge dai dati di Passi d’Argento dell’Istituto superiore di sanità.
QN.NET
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