Coronavirus, Crisanti: “La settimana prossima sarà cruciale”
francesco rigatelli
MILANO. Speravamo avessero torto, invece lui, Galli e Ricciardi sono stati le Cassandre della pandemia. Anche questa terza ondata sarebbe andata diversamente se fossero stati ascoltati. E ora Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, si concentra su ciò che si può fare per limitare i danni, «dato che tutti, finalmente, si preoccupano per la variante inglese».
*** Iscriviti alla newsletter Speciale coronavirusIl Cts ha proposto weekend rossi come a Natale e inasprimento delle misure per tutte le zone. Che ne pensa?
«È
la direzione giusta ma va intrapresa con urgenza. La settimana prossima
sarà cruciale: se il contagio supererà i 30mila casi al giorno
bisognerà chiudere tutto».
Solo la zona rossa può arginare la variante inglese?
«In Inghilterra misure simili sono state sufficienti, ma è molto importante che vengano seguite da tutti».
I provvedimenti sono in ritardo?
«Sono
mesi che chiedo di contenere la variante inglese ma non mi hanno dato
retta. Avremmo evitato tanti morti e questo mi rattrista».
A Draghi cosa suggerisce?
«Di
copiare la Nuova Zelanda: appena si presentano nuovi focolai
circoscrivere, chiudere, tamponare e vaccinare a tappeto. È il modo
migliore per salvaguardare l’economia».
Con la vaccinazione serviranno ancora i tamponi?
«I
molecolari sì, mentre gli antigenici hanno dei limiti. Ammesso che tra
un anno tutti gli italiani siano vaccinati, restano due incognite: la
durata dell’immunità e le nuove varianti che potrebbero superare i
vaccini. Bisogna prepararsi a questi scenari».
Come?
«Sarà
fondamentale poter fare tamponi e tracciare come in Nuova Zelanda per
bloccare la reintroduzione del virus dall’estero e l’arrivo di nuove
varianti. Se no ricominceremo da capo».
Il resto del mondo non si vaccinerà?
«Mezzo mondo non ne avrà le risorse».
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