Un super-decreto per lanciare il Recovery: “Assunzioni e nuovi professionisti nella Pa”
AMEDEO LA MATTINA
ROMA. Renato Brunetta frena sullo smart working ma accelera su tutto il resto. Per il governo lo strumento sarà quello che il ministro della Pa chiama «decretone». Correre, fare presto, farsi trovare pronti all’appuntamento storico del Recovery Fund che l’esponente di FI considera il «grimaldello» per la transizione ecologica e digitale. E per trasformare le strutture dello Stato in una macchina moderna ed efficiente. Tutto questo richiede nuove figure professionali e un profondo svecchiamento.
È una questione politica di primaria importanza, in cui il governo Draghi si gioca tutto, più impellente delle classiche riforme costituzionali. È urgente uscire dalla crisi economica a passo di carica. La chiave di volta sarà la mutazione della Pubblica amministrazione che Brunetta considera «il volto della Repubblica che si presenta tutti i giorni ai cittadini». È una missione che purtroppo è sempre fallita. Mancanza di volontà politica e freni dei sindacati, ma sicuramente anche scarsità di risorse. Ora i soldi ci sono. Ma «il sistema di accesso e di reclutamento deve cambiare radicalmente e non nei prossimi anni, ma nei prossimi mesi altrimenti il sistema non solo è bloccato, ma è morto. Reclutamento – ha spiegato Brunetta – vuol dire turn over. Io stesso in momenti di crisi l’ho dovuto bloccare: questa è una misura estrema. Adesso abbiamo un’occasione. Abbiamo i soldi e un governo quasi di unità nazionale». Ma se non si fanno le riforme, ha precisato il ministro, i 191 miliardi europei non possono essere spesi. Nell’attesa del Recovery, il governo deve continuare a trovare i soldi per gli indennizzi alle attività economiche in sofferenza. A questo proposito il decreto Sostegni slitta: arriverà al Consiglio dei ministri la prossima settimana.
I dubbi che il vecchio elefante della Pa possa diventare un cavallo galoppante rimangono forti. Non avremo però altre chance. Ma, appunto, bisogna fare in fretta come ha detto l’altro ieri il ministro dell’Economia Daniele Franco: entro aprile dovrà presentare a Bruxelles il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che verrà accompagnato da un super decreto legge. «Un decretone», per dirla con Brunetta, che attuerà quanto è previsto nel Pnrr.
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