“Sinistra snob? Non c’è niente di male. Il Pd è un’oligarchia che si parla addosso”

“A me dispiace parlare delle persone. Ma io trovo la D’Urso un soggetto pericoloso per la coscienza pubblica. È il gioco della sollecitazione del peggio dell’umano, l’aggressività, il giudizio facile, il pettegolezzo da quattro soldi. Credo sia stata una grave caduta di Zingaretti. Contento lui, scontenti noi”.

Noti una discendenza berlusconiana in questo modo di fare tv e politica in tv?

“Assolutamente. Berlusconi è stato fondamentalmente un venditore di tappeti. Il mio tappeto è il migliore, il cliente ha sempre ragione, voglio piacergli e seguo il suo desiderio immediato. Questo è il contrario del senso di responsabilità. Nel non responsabilizzare i cittadini, ma considerarli puri consumatori”.

Ti è sempre piaciuto considerarti un comunista…

“Certo. Nel concetto infantile di Marx. Anche perché il comunismo non c’è mai stato. Marx diceva: ‘Il comunismo è una società nella quale sarà dato a ciascuno secondo i propri bisogni e a ciascuno sarà chiesto secondo le proprie capacità’. Se non sviluppiamo la seconda parte di questa definizione, non si va da nessuna parte. E invece ci si affeziona al ritornello televisivo di vedere gente non preparata che dice sempre la stessa cosa”.

Il famoso problema della competenza.

“La competenza è un processo, i competenti si formano, nessuno nasce competente. Si studiava una volta, ma sul campo, non solo sui libri e con le teorie. Con l’esperienza nascevano i bravi politici”.

Come dice Mourinho: chi sa di calcio non sa niente di calcio…

“Esattamente. È il dramma che rende impotente la politica. Le macchine più raffinate, senza benzina, non vanno. La benzina sono i cittadini. E i salotti, a tutti i livelli, non devono essere esibizioni di sé, ma confronto di sé con gli altri. Mi piace usare una metafora. Se tu vai in un bar e chiedi un bicchiere di vino e sa di tappo, l’oste va in magazzino dove ci sono tremila bottiglie e te ne porta una buona. Ma se questa politica sa di tappo dov’è il magazzino con tremila bottiglie? Non c’è. La devi rifornire di bottiglie”.

Insomma, se dovessi dare una definizione del Pd oggi?

“Te l’ho detto: un gruppo di tassisti senza taxi”.

QN.NET

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