Sbarra: “Il patto sul lavoro pubblico è una svolta, ora grandi riforme insieme”

di Rosaria Amato

Roma – La firma del “Patto per l’innovazione” rappresenta il primo impegno importante come segretario generale della Cisl per Luigi Sbarra, che si è insediato il 3 marzo.

Voi a dicembre eravate arrivati allo sciopero. Quest’accordo rappresenta davvero una svolta?
“Siamo sicuramente in una fase nuova, che esalta il ruolo delle relazioni sociali e imprime una spinta alla ripartenza. È un Patto che è stato negoziato, in un contesto di grande responsabilità. Ecco perché lo consideriamo nel metodo un segnale di svolta: insieme è possibile affrontare i grandi nodi delle riforme, e aiutare il Paese a riprendere la via della crescita”.

Può anche essere il metodo per affrontare il nodo del blocco dei licenziamenti?
“Ci stiamo confrontando con il ministro del Lavoro Orlando sulle misure urgenti per il decreto Sostegni. Noi pensiamo che il blocco dei licenziamenti debba andare di pari passo con l’emergenza sanitaria”.

Ma così non si sacrificano i precari? Non sarebbe meglio un’uscita graduale?
“L’uscita graduale è possibile se accompagnata da un tavolo per cambiare gli ammortizzatori sociali, che devono diventare universali, solidaristici e di tipo assicurativo, e rilanciare le politiche attive del lavoro e gli investimenti, senza i quali non è possibile creare nuovo lavoro. Dobbiamo evitare il rischio di shock occupazionali e traumi sociali: abbiamo perso 500 mila posti di lavoro nel 2020, ci sono già oltre 100 tavoli aperti al Mise”.

Si parla di vaccinazioni nelle fabbriche e negli uffici: è legittima la scelta dei lavoratori che rifiutano di sottoporsi al vaccino?
“Noi sosteniamo un piano di vaccini nei luoghi di lavoro. Quella di vaccinarsi è una scelta di natura etica, un diritto-dovere verso se stessi e anche gli altri. Da parte nostra, dobbiamo diffondere il messaggio secondo il quale il vaccino rappresenta l’arma più efficace contro il virus”.

Domani l’apertura dei tavoli contrattuali della PA. L’aumento medio rimane di 107 euro, una cifra che voi avete contestato a lungo.
“Il governo si è impegnato a reperire nel corso del negoziato le risorse necessarie per chiudere una buona stagione contrattuale, attingendo a risorse che arriveranno con la prossima legge di Stabilità, in particolare per affrontare il riordino degli inquadramenti del personale.

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