Zona rossa o arancione per 12 regioni: con le modifiche al Dpcm l’Italia chiuderà dal 15 marzo, poi Pasqua blindata
Il Lazio potrebbe addirittura passare nella fascia più rigorosa direttamente da quella gialla: ieri l’Rt è arrivato a 1,3 e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato parla di «situazione in peggioramento». Uguale sorte potrebbe toccare alla Calabria dove il numero dei contagi continua ad aumentare. «Siamo sul filo del rasoio», spiega invece il governatore del Veneto Luca Zaia. Ancora rosse dalla scorsa settimana sono Campania, Basilicata e Molise.
Zone arancioni
La Liguria, con un Rt a 1,08 passa in arancione, così come la Puglia dove il governatore Michele Emiliano spiega: «I dati sono allarmanti per il crescente numero di contagi che ormai rileviamo da giorni». Nella stessa fascia ci sono già Toscana (che però è in bilico), Abruzzo e Umbria.
Le Isole
Rimane in giallo la Sicilia mentre la Sardegna
— prima regione in Italia ad essere entrata una settimana fa nella
fascia bianca — torna sotto osservazione per il numero di nuovi
contagiati.
Strette locali
All’interno delle regioni governatori e sindaci dovranno continuare a tenere sotto controllo gli eventuali focolai per i lockdown locali che dovranno essere ampliati ai Comuni limitrofi a quelli dove le varianti fanno impennare il numero dei contagi. Il Consiglio dei ministri di oggi sarà convocato dopo l’incontro tra governatori e presidenti di Regione convocato alle 9.30 proprio per mettere a fuoco tutti i possibili rimedi per fronteggiare una «terza ondata» che si sta rigelando insidiosa proprio a causa della mutazione del virus.
Feste in lockdown
In questa situazione potrebbe diventare inutile decretare misure più strette nel fine settimana. Le ordinanze per il passaggio di fascia entreranno infatti in vigore lunedì 15 marzo e rimarranno in vigore fino al 28 marzo. La settimana successiva tutta l’Italia sarà blindata per le vacanze di Pasqua,
proprio come accaduto a Natale. Nei festivi e prefestivi saranno chiusi
bar e ristoranti, limitati gli spostamenti, proibiti gli incontri. Si arriverà così al 5 aprile e
per la settimana successiva dovrà essere pronto il nuovo provvedimento
del governo modulato sull’andamento della curva. La speranza è che le
chiusure delle prossime settimane possano riportare la situazione sotto controllo e soprattutto far uscire dalla crisi le terapie intensive.
Arte e cultura
Soltanto allora si comincerà a valutare le possibili riaperture. Il Dpcm in vigore fissava al 27 marzo la ripresa degli spettacoli nei cinema e nei teatri, l’ingresso nel fine settimana a mostre e musei. Sembra però difficile che quella scadenza possa essere rispettata.
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