Vaccini Covid: effetti collaterali ed efficacia. Cosa sappiamo tra benefici e rischi

di GIOVANNI PANETTIERE

Roma, 13 marzo 2021 – Sono tre i vaccini ora a disposizione per la lotta al Covid: Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca. Ecco quelli più efficaci. Dal mal di testa alla stanchezza fino alla febbre, tutti i possibili effetti collaterali. 

L’efficacia dei vaccini è uguale?

In Italia sono tre i vaccini impiegati nel prevenire la malattia da Covid-19: Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca. A breve arriveranno anche le prime dosi del siero prodotto dalla Johnson & Johnson che è stato approvato ieri dall’Agenzia italiana del farmaco. Tutte le profilassi attualmente disponibili sono affidabili, anche se le percentuali di efficacia variano a seconda del farmaco, specie in relazione all’età dei vaccinati. In generale si stima che Pfizer-BioNTech abbia un’efficacia maggiore rispetto a Moderna (95% contro 94,1%) e AstraZeneca (82% dopo la pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet di un ultimo studio, più incoraggiante dei precedenti). Passando alla disamina per età, Moderna è particolarmente indicato per i cittadini fra i 55 e i 64 anni (copertura stimata al 95,6%), mentre Pfizer-BioNTech si fermerebbe al 93,7%, con AstraZeneca che, invece, si manterrebbe attorno all’80%. Con riferimento agli over 65, Pfizer garantisce una protezione del 92,9%, Moderna (82,4%) e AstraZeneca scenderebbe poco sotto l’80%. È bene sempre puntualizzare che i vaccini non prevengono l’infezione, ma la malattia generata dal nuovo Coronavirus.

“Vaccino Astrazeneca sicuro, fidatevi. Lotto ritirato per cautela”

Si possono verificare reazioni gravi?

Quando si legge nei report ufficiali sui vaccini di reazioni avverse gravi, la premessa è d’obbligo. Lo spiega Paolo Bonanni, docente di Igiene generale e applicata all’Università di Firenze. “Ci si riferisce a qualsiasi evento, occorso dopo l’iniezione, che abbia comportato un decesso, un ricovero ospedaliero o comunque abbia seriamente compromesso le attività quotidiane – precisa il professore –. Conta il dato temporale, può trattarsi di una cefalea importante, di un ictus, ma anche di un incidente avvenuto una volta usciti dall’ambulatorio”. Come dire, non significa di per sé che ci sia un nesso di causalità tra il vaccino e la reazione grave, “questo va dimostrato caso per caso”. Con riferimento alle sperimentazioni Moderna, Pfizer e AstraZeneca, chiosa Bonanni, “gli eventi avversi sono stati in egual misura sia per chi ha ricevuto il farmaco placebo, sia per chi ha avuto vaccino”.

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