Il discorso di Letta all’Assemblea Pd: i 6 punti chiave, dal voto ai sedicenni allo ius soli
di Maria Teresa Meli
Parla per poco più di un’ora, Enrico Letta. Un discorso ampio in cui non nasconde le difficoltà del Paese e del partito.
Il nuovo segretario del Pd non sembra intenzionato a perdere tempo e annuncia subito quali saranno le proposte di legge su cui intende battersi.
Le sei proposte
Il voto ai sedicenni, perché il Pd deve finalmente diventare «il partito dei giovani» e lo ius soli. Sono le prime due citate dall’ex premier.
E poi ci sono le proposte di legge che riguardano modiche costituzionali ed elettorali. Ben quattro. Letta vuole che i dem le presentino presto in parlamento.
La prima è contro il trasformismo,
perché i quasi 200 cambi di casacca di questa legislatura hanno colpito
negativamente il neo leader. E Letta fornisce una traccia, a questo
proposito: «Il gruppo misto qui è una specie di paradiso, in altri Paesi
non esiste e se uno se ne va dal suo gruppo finisce per fare
tappezzeria».
Poi la sfiducia costruttiva, quindi un «nuovo metodo di elezione dei parlamentari» e infine la quarta proposta, che prevede una piena attuazione dell’articolo 49 della costituzione, quello che riguarda i partiti.
Il tema delle alleanze
Nel suo lungo discorso il nuovo segretario affronta anche il tema delle alleanze: «Solo in coalizione si vince e si governa» , avverte. Perciò quanto prima Letta incontrerà tutti i leader delle forze politiche con cui a suo giudizio è possibile stringere delle alleanze: «Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò con tutti coloro che sono interessati a un dialogo: parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società. Questo nostro centrosinistra andrà all’incontro con il Movimento 5 stelle, che sarà guidato da Giuseppe Conte, al quale va il mio saluto affettuoso».
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